Gli Stati Uniti sono pronti a tornare sulla luna. Ad annunciare il nuovo sbarco sul satellite è stata la stessa Nasa, l’agenzia spaziale americana, come riportato dal Corriere della Sera. La prima ed unica volta in cui un uomo mise piede sulla luna, fu il 21 luglio del 1969, giorno in cui Neil Armstrong danzò a milioni di chilometri di distanza dalla terra, per quello che è a mani basse l’evento del secolo, visto da circa 900 milioni di telespettatori in tutto il mondo, fra cui 20 italiani. A quasi 50 anni, è tutto pronto per il grande ritorno, con la Nasa che punta alla luna come trampolino di lancio per sbarcare su Marte. L’uomo non tornerà però sulla luna, ma bensì un robot, come ha spiegato Steve Clarke il nuovo amministratore per l’Esplorazione.
IL PROGRAMMA CLPS
Il programma è chiamato Clps, (Commercial Lunar Payload Services), e prevede il trasferimento sul suolo lunare di strumenti e macchine per realizzare un avamposto sul satellite solare per futuri equipaggi umani. Il ritorno sulla luna dovrebbe avvenire non prima della fine del 2021, fra poco più di tre anni, e si tratterà di una missione in parte finanziata dai privati. Sempre nel campo delle missioni spaziali, è stato annunciato il prolungamento di altri tre anni, fino al luglio del 2021, della missione Juno su Giove, con l’obiettivo di acquisire più informazioni possibili. A breve ci sarà il 13esimo volo ravvicinato sul pianeta rosso, precisamente il prossimo 16 luglio, e Thomas Zurbuchen, amministratore associato del Direttorato delle missioni scientifiche della Nasa a Washington, ha spiegato a riguardo: «Speriamo possano arrivare nuove sorprese da questo mondo lontano».