La Carta del docente è stata riattivata: gli insegnanti possono dunque usufruire del nuovo bonus per l’anno scolastico 2017/2018. Il Miur torna a mettere a disposizione 500 euro annuali per l’aggiornamento professionale di tutti i docenti di ruolo. Ieri il ministero dell’Istruzione ha comunicato che ciascun insegnante che possiede un’utenza SPID potrà subito accedere al bonus di 500 euro. Ci sono degli insegnanti che però non hanno speso tutta la somma nel corso dello scorso anno scolastico, quindi dovranno aspettare un mese e mezzo per l’accredito sulla Carta del docente della parte residua. «Entro la fine di ottobre nell’area personale del docente sarà possibile visualizzare ed utilizzare anche le somme non spese (o i bonus non validati) precedentemente», ha assicurato il Miur. Probabilmente in questa fase ci saranno delle verifiche più approfondite sulle somme non effettivamente usate nell’anno scolastico andato in archivio. Non sono recuperabili invece i soldi eventualmente non spesi nell’anno scolastico 2015/2016. Stesso discorso, come precisato da La Tecnica della Scuola, per i docenti che sono andati in pensione dal primo settembre 2017.
NUOVO INDIRIZZO, VECCHIE ISTRUZIONI
Molti insegnanti hanno riscontrato delle difficoltà nel reperire informazioni sulla nuova Carta del docente, perché il sito internet risultava irraggiungibile. E infatti è emerso che il Miur ha variato l’indirizzo della piattaforma che gestisce il bonus di 500 euro annuali (qui il nuovo indirizzo). Il Miur consiglia comunque anche di usare i numeri del contact center dopo aver consultato le domande frequenti e le istruzioni presenti sulla piattaforma. Gli esercenti, invece, a partire da ieri possono validare i buoni e procedere alla fatturazione, come di consueto. Il dicastero dell’Istruzione pubblica ha anche ricordato come è possibile usare la Carta del docente e quindi come spendere i 500 euro annui per l’aggiornamento professionale. Si possono acquistare libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema, ma ci si può anche iscrivere a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, purché svolti da enti qualificati e accreditati presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.