E’ un giorno fondamentale per gli oltre 75mila aspiranti medici che il 9 settembre scorso hanno sostenuto il test di ammissione. Sul sito del Ministero dell’Istruzione è possibile consultare il punteggio ottenuto da ciascun candidato, senza riferimenti espliciti per rispettare l’anonimato ma contrassegnato dal codice identificativo assegnato al momento della prova. Osservando i risultati, si può notare che il punteggio migliore è stato ottenuto dal candidato con il codice “19MP32755”, il quale ha totalizzato 80,9 ottenendo il massimo (12/12) in Chimica, Fisica e Matematica. Solo un giovane su otto riuscirà a ottenere l’ambito posto in facoltà, ma questo sarà più chiaro il 30 settembre, quando verrà resa nota la graduatoria definitiva per le iscrizioni: solo allora gli aspiranti camici bianchi sapranno se possono effettivamente iscriversi alla facoltà di Medicina e Chirurgia e se risultano assegnati alla sede prescelta oppure se sono prenotati presso una sede secondaria disponibile.
Il prossimo 30 settembre ogni candidato risulterà “assegnato” o “prenotato”, ma che differenza c’è? Nel primo caso lo studente è stato appunto assegnato al corso e alla sede universitaria indicata come prima scelta utile al momento dell’iscrizione, mentre nel secondo risulta prenotato a un’altra opzione (ad esempio la seconda scelta) poiché il punteggio ottenuto al test non permette di aggiudicarsi uno dei posti disponibili nella prima scelta. Se “assegnati”, bisognerà presentare l’iscrizione entro quattro giorni e la mancata immatricolazione comporterà l’esclusione dal concorso. Lo studente “prenotato” ha invece due strade disponibili: può tenere d’occhio la graduatoria generale, aggiornata ogni cinque giorni, nella speranza che si liberi un posto (e che quindi si passi da prenotato ad assegnato), oppure si può immatricolare nella preferenza in cui ha ottenuto un posto. In quest’ultimo caso, lo studente ha quindi deciso di non concorrere per eventuali scorrimenti e deve quindi immatricolarsi entro quattro giorni nella sede e corso di laurea a cui risulta prenotato.
Con l’approvazione del Decreto Scuola avevamo visto scomparire il cosiddetto bonus maturità, cioè il “tesoretto” su cui ogni studente poteva contare al momento del test di ingresso per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso. Le maggiori lamentele sono giunte proprio dagli aspiranti medici, i quali hanno visto sfumare la possibilità di poter usufruire di questo bonus accumulato ottenendo il massimo dei voti all’esame di maturità.
Altre forti polemiche sono arrivate soprattutto dagli atenei di Ancona e a Firenze, dove non sarebbe stato rispettato il diritto all’anonimato degli studenti. Molti ragazzi, come ha fatto sapere la sigla studentesca Sinistra Universitaria-Udu, hanno segnalato come, durante il test per l’accesso ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia del 9 settembre scorso, in alcune aule sia stata fatta tenere attaccata addosso, ad ogni candidato, una etichetta con su indicato in bella vista nome, cognome, codice fiscale e data di nascita. “Tali etichette – è stato aggiunto – sono state tenute per tutta la durata del test, e alla fine di questo è stato poi esplicitamente chiesto (con insistenza) di riconsegnarle. In alcune aule, inoltre, la riconsegna finale dei singoli test è stata effettuata in ordine alfabetico, rendendo potenzialmente collegabili i test ai singoli candidati che dovrebbero invece restare anonimi fino al momento della correzione”. Nel capoluogo toscano sono previsti ricorsi al Tar per chiedere l’annullamento delle prove.