Non si può dire che le aziende automobilistiche siano molto popolari in questo momento. Quasi sempre accusate di fregarsene dell’ambiente, a volte di metter in pericolo la vita delle persone, sempre di pensare soltanto ai propri affari, con lo scandalo delle emissioni truccate dal gruppo Volkswagen ora sono considerati anche dei truffatori. Tutti, ma a torto. Lo dimostra l’impegno di un’azienda come Bmw che a livello mondiale è da anni ai primi posti nelle classifiche di bilancio di responsabilità sociale che mette nero su bianco le azioni concrete realizzate dalle aziende per il Pianeta e le persone meno fortunate, e in Italia porta avanti, senza tanto clamore, una serie di iniziative benefiche supportate sia a livello economico che con il volontariato dei suoi dipendenti. È il caso di SciAbile e Dynamo Camp. Il primo, anche grazie alla passione dei maestri di sci di Salice D’Ulzio, ha permesso a un migliaio di disabili anche gravi di imparare a sciare e di provare l’ebbrezza della velocità con un’attrezzatura speciale come il mono-sci, il bi-sci, gli stabilizzatori, le slitte speciali o i ferma punte, e megafono per non vedenti e le attrezzature per lo snowboard. Il secondo è un camp di “terapia ricreativa”, che, in collaborazione con l’ospedale San Raffaele di Milano, permette a ragazzi disabili o malati e alle loro famiglie di passare un periodo di vacanza, a San Marcello Pistoiese, in una struttura che offre un’ampia offerta di attività creative, espressive, divertenti, emozionanti e appositamente studiate. In entrambi i casi è Bmw a sostenere buona parte delle spese. Nel primo, per esempio, offre il corso che comprendente quattro lezioni della durata di tre ore e il noleggio dell’attrezzatura (in dotazione all’allievo per tutta la durata del corso). Nel secondo, oltre al contributo economico, cento dipendenti hanno deciso di impegnarsi in un’iniziativa di volontariato aziendale mettendo a disposizione una giornata lavorativa a favore del Dinamo Camp.
«Decidere dove andare e impegnarmi ogni giorno per fare un pezzo di strada è un po’ la mia filosofia di vita» ha dichiarato Alex Zanardi, pilota e campione paralimpico di ciclismo – «Vivo le mie passioni con trasporto e inseguo le mie ambizioni personali, tuttavia, come logicamente accade a un uomo di quasi cinquant’anni, ho maturato sensibilità fortemente ispirate dalle esperienze che vivo ogni giorno. Per questa ragione sono particolarmente orgoglioso del contributo che BMW Italia mi ha concesso di offrire nel tempo ai suoi progetti di Corporate Social Responsability oggi raccolti nel progetto Specialmente. La condivisione – ha aggiunto Zanardi – lenisce i disagi, anche quelli più forti e moltiplica la gioia. Dar voce e mezzi a chi sinora ha fatto fatica a trovarli per costruire un suo percorso attraverso i propri talenti, normali o residui che siano, è a mio avviso il senso e il tentativo che Specialmente cerca di attuare».
Quest’anno SciAbile e Dynamo Camp si sono incontrati: i maestri di Salice si sono spostati con le loro attrezzature all’Abetone e hanno permesso ad alcuni ragazzi del Camp di avvicinarsi allo sci e alla neve, ma questa era una sola delle iniziative che il presidente di Bmw Italia Sergio Solero aveva promesso lo scorso anno. «La seconda riguardava la boccia paralimpica. Cocca (Carlotta Visconti), una delle prime atlete di Progetto SciAbile, ha raccolto la “sfida” che le è stata proposta e da allora si è allenata con impegno e costanza per raggiungere un traguardo importante, le Paralimpiadi di Rio 2016. A questo punto non potevamo non raccogliere anche noi questa “sfida” e grazie alla partnership con la FISPES, la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali, e del suo presidente Sandrino Porru, che ringrazio per l’entusiasmo con il quale ci ha accolto, ci siamo impegnati per provare a portare la nazionale italiana alle Olimpiadi. E sarebbe la prima volta in questa specialità».