Lo hanno definito un miracolo. Una equipe di quindici tra cardiochirurgi, ginecologi e pediatri ha salvato una donna colpita da aneurisma aortico all’ottavo mese di gravidanza
Dal 1983 a oggi si contano solo 40 casi di dissezione aortica prima del parto, e con conseguenze gravi. In quei casi infatti, il 30% dei feti non è sopravvissuto e nel 15% dei casi a morire è stata la mamma. L’ultimo caso è avvenuto negli scorsi giorni a Teramo. Una mamma di 32 anni all’ottavo mese di gravidanza, ha cominciato a stare male mentre si trovava in ufficio. Ha un dolore fortissimo alla schiena, le colleghe le dicono che magari è colpa dell’aria condizionata. Continua a stare male e si decide di chiamare l’ambulanza. Portata in ospedale, dopo un ecocardiogramma, si capisce che la donna è stata colpita da aneurisma disseccante detto anche dissezione aortica. In casi come questi, la morte può avvenire nel giro di pochissimi minuti, al massimo qualche ora. Il fatto che la donna sia poi incinta, costringe a cercare di salvare al volo anche il bimbo. Ecco che una squadra imponente di specialisti tra cariochirurghi, ginecologi, pediatri, anestesisti, in tutto circa quindici persone, si dà da fare in una corsa contro il tempo. Intorno alla mezzanotte si porta alla luce una bimba e poco dopo si interviene sulla donna, nel tentativo di sostituire la valvola aortica e l’aorta ascendente con un tubo valvolato. L’operazione riesce. I dottori presenti diranno una sola cosa al termine di tutto: “E’ stato un miracolo”. Uno di essi commenterà che mai prima di allora aveva fatto nascere un bimbo durante un intervento per dissezione aortica.
Ma da cosa era stata colpita esattamente la donna? Da che malore era stata colpita? Lo spiega a IlSussidiario.net il professor Gian Battista Parigi. “Sono situazioni che capitano nel maggior numero die casi” dice “a persone anziane, perché con l’età viene meno l’elasticità della parete aortica. Si tratta infatti del rilasciamento della parete aortica che si allarga”. Chiediamo di capir meglio di cosa si tratti:
“Per fare un esempio terra terra, diremo che è un po’ come succedeva con i vecchi copertoni delle biciclette, quelli che avevano ancora la camera d’aria. In pratica, la camera d’aria usciva dal suo contenitore e faceva scoppiare la gomma. I nostri grossi vasi sanguigni sono costituiti da tre strati, se uno di essi si allarga il sangue invece di rimanere nel suo contenitore naturale all’interno comincia a scorrere e pompare fra gli strati medio e l’avventizia, che sono la custodia interna e il rivestimento interno. Questo rivestimento si rompe e il paziente può morire nel giro anche di un minuto. E’ come avere una bomba innescata dentro il corpo che può esplodere da un momento all’altro”. Quindi bisogna operare immediatamente. “Nei casi di dissecazione totale come questo si apre la parte interna dell’aorta e il sangue si incastra nella parte staccata. Come un tubo il cui rivestimento interno si stacca e fa da valvola”. In caso di gravidanza il quadro si fa ancora più complicato. “Certamente, perché questa spaccatura all’interno dell’aorta ostacola lo scorrimento al 90% del sangue anche a livello della placenta, la quale prende il sangue dall’aorta. Arrivando pochissimo sangue il bambino subisce una sofferenza enorme, per cui bisogna intervenire con la massima urgenza per evitare che il bimbo muoia soffocato per mancanza di sangue. Ecco perché in tali casi sono di più i casi di feti che muoiono rispetto al numero delle mamme. Purtroppo si salva la vita della donna quando il bimbo è già morto per mancanza di sangue. Bisogna tirare fuori al più presto il bimbo per far sì che possa respirare con i suoi polmoni”.