Fra una settimana verranno assegnati i premi Nobel 2011; quello per la fisica sarà annunciato martedì 4 ottobre alle 11:45. Si allunga intanto la lista dei papabili, da quelli più chiacchierati a quelli che possono esibire ricerche su temi fondamentale che, se non vinceranno quest’anno, prima o poi approderanno a Stoccolma. Così ci sono già un certo numero di fisici in varie parti del mondo attaccati al telefono e pronti a ricevere l’attesa telefonata dalla Accademia delle Scienze Svedese. Vediamo più da vicino alcuni di questi personaggi, nella consapevolezza che le previsioni sono fatte per essere smentite.
Iniziamo da quelli che sono in lista da tempo ma che, con tutta probabilità, anche questa volta dovranno rimandare la festa. Il primo che viene in mente è Peter Higgs, lo scienziato scozzese che ha dato il suo nome alla particella più ricercata del mOmento, quel fantomatico bosone che potrebbe risolvere l’enigma della massa e dare completezza al cosiddetto Modello Standard della fisica. In effetti altri fisici (François Englert, Robert Brout, G. S. Guralnik, C. R. Hagen, e T. W. B. Kibble) avevano teorizzato un meccanismo che portava a predire l’esistenza della particella mancante ma solo Higgs, in un articolo del 1964, ha citrato espressamente la possibilità di catturare il bosone.
Il fatto è che la schiera di fisici che lavora al grande acceleratore LHC del Cern di Ginevra, non ha ancora stanato la particella, anche se sembrano sempre più vicini al traguardo; e anche se dovesse arrivare la clamorosa notizia nei prossimi giorni, non ci sarebbero i tempio tecnici per assegnare il Nobel e mister Higgs potrebbe solo prenotare il volo per Stoccolma per il dicembre 2012.
Un altro gruppetto di nomi molto gettonati è quello degli astrofisici che hanno costruito la teoria cosmologica dell’inflazione. Ci riferiamo a Alan Guth, Paul Steinhardt e Andrej Linde che per risolvere alcune anomalie nella descrizione dell’evoluzione cosmica dopo il Big Bang, hanno ipotizzato nelle prime frazioni di secondo dopo l’inizio il verificarsi di un periodo di rapida espansione che ha fatto lievitare rapidamente le dimensioni dell’universo.
Anche per loro l’attesa dovrà prolungarsi ancora un po’: deve prima concludersi la missione del satellite Planck che ha proprio tra i suoi obiettivi quello di eseguire raffinate misure della radiazione cosmica del fondo a microonde che permetteranno di studiare come si è innescata l’inflazione e quali conseguenze ha prodotto. Solo che la missione Planck si concluderà l’anno prossimo e l’analisi dei suoi dati richiederà ulteriore tempo; perciò anche il magico trio degli inflazionisti deve restare in lista d’attesa.
Un trio che invece non trova apparenti controindicazioni è quello formato da Alain Aspect, John F. Clauser e Anton Zeilinger. I loro studi, supportati da straordinari esperimenti, riguardano uno dei fenomeni più paradossali della fisica quantistica: quello delle particelle intrecciate, noto col termine suggestivo di entanglement, ovvero della possibile correlazione a distanza tra particelle gemelle che risentirebbero istantaneamente degli effetti l’una sull’altra anche se separate da grandi distanze. reciproca. Gli esperimenti di Aspect e Clauser hanno fornito la prova sperimentale a sostegno del carattere “non locale” della meccanica quantistica e una delle conseguenze ipotizzabili dell’entanglement sarebbe addirittura il teletrasporto, che Zeilinger ha fatto uscire dall’ambito della fantascienza con gli esperimenti del 1997 quando è riuscito a teletrasportare un singolo fotone, o quanto di luce.
In pista c’è anche la coppia Eli Yablonovitch e Sajeev John, con i quali si entra nel nanomondo dei cristalli fotonici che i due scienziati hanno dimostrato si possono realizzare anche in tre dimensioni e possono così meglio mostrare le loro singolari proprietà ottiche selettive.
Ancora sul fronte del “nano” c’è il giapponese Hideo Ohno Direttore del Centro per la Spintronica e Sistemi Integrati alla Tohoku University di Sendai: i suoi contributi pionieristici sul ferromagnetismo nei semiconduttori magnetici diluiti sono un punto cardine del nuovo settore della spintronica, cioè l’elettronica basata sullo spin (Spin Based Electronics), dove si sviluppano sistemi ibridi che combinano le proprietà necessarie sia per l’elaborazione che per la conservazione dell’informazione.
Sempre in attesa c’è poi James Bjorken, che fin dagli anni sessanta aveva dato un contributo notevole alla teoria delle interazioni forti e al successivo sviluppo di quella che è nota come cromodinamica quantistica e che ha già ottenuto alcuni premi Nobel; proprio per questo, un riconoscimento tardivo a Bjorken appare improbabile.
E gli italiani? Trascurando le regole della scaramanzia, possiamo citare almeno quelli già pluripremiati con altri riconoscimenti internazionali: dal quasi novantenne Bruno Zumino, a uno dei padri della cosiddetta teoria delle stringhe Gabriele Veneziano, al guru dei sistemi caoticiGiorgio Parisi, al teorico della supergravità Sergio Ferrara.