Spunta una novità tra le varie specifiche del Miur previsti per il Bonus Docenti 2017: riporta il portale La Tecnica della Scuola che rispetto a quanto detto in precedenza dallo stesso Ministero, le somme non spese dall’insegnante risultano cumulabili negli anni successivi. Tradotto, significa che «il docente che non ha speso interamente la cifra dell’anno scolastico 2015/2016 la potrà spendere entro il 31 agosto 2017 (da rendicontare con le vecchie modalità)». Se realmente questa anticipazione del portale La Tecnica della Scuola fosse confermato anche dal Miur, l’opportunità per alcuni docenti potrebbe estendersi e diventare vantaggioso, visto che si potrebbe arrivare ad accumulare un “tesoretto” fino ai 100 euro, ovviamente qualora arrivasse l’intera erogazione come promesso dal Miur entro il 31 giugno 2017. Confermate le tempistiche per i vari step di erogazione – come potete vedere qui sotto – resta da capire risorto alle scadenze politiche del referendum quando effettivamente si riuscirà ad avere l’approvazione della Legge di Bilancio in cui sono inserite anche le ultime novità di coperture fiscali, come il Bonus Docenti per il prossimo anno.
Mentre proseguono le critiche al governo e al Miur sul Bonus Docenti 2017 da 500 euro voluta espressamente dal premier Renzi, iniziano ad avvicinarsi le scadenze e le tempistiche per il pagamento e l’erogazione dei compensi dovuti agli inscenanti più meritevoli. Abbiamo spiegato qui sotto che l’erogazione della completa somma sarà esaurita entro il 2017 – non tutti infatti hanno ricevuto il 100% del Bonus ma hanno preso solo l’80% – ma nel frattempo le date importanti da segnare per ogni docente si avvicinano: entro oggi si deve effettuare l’operazione garantita dal Miur – «Le scuole possono caricare fino a oggi i dati per consentire l’erogazione del bonus con lo stipendio di questo mese. Altrimenti potranno farlo con la prossima erogazione attraverso la finestra del caricamento dei dati prevista per il 15 di dicembre» – mentre l’28 novembre si attende l’apertura agli eserciti e agli enti per la registrazione gratuita della piattaforma con l’indicazione degli ambiti nei quali intendono fornire i loro beni e servizi. Il 30 novembre invece è la data dell’apertura ufficiale per la registrazione dei docenti: gli insegnanti possono registrarsi lungo tutto l’anno scolastico (ovviamente da fare prima di effettuare l’acquisto). Da ultimo, come ricorda la nota di Gilda (assicurazione di docenti), «Il docente che non ha speso interamente la cifra dell’anno scolastico 2015/2016 la potrà spendere entro il 31 agosto 2017 (da rendicontare con le vecchie modalità)».
Mentre ieri era uscita la grossa polemica del sindacato Cgil sul Bonus Docenti 2017 e sulla mancanza di erogazione per tutti gli insegnanti, come invece promesso dalla riforma Buona Scuola, arriva oggi la risposta del Ministero dell’Istruzione che ha raggiunto il portale Orizzonte Scuola per fare la precisazione. Il Miiur infatti smentisce la possibilità di perdere l’erogazione del compenso a causa della stringata timeline suggerita alle segreterie scolastiche per caricare i dati sulla piattaforma, come invece denunciava ieri il sindacato Flc Cgil proprio su Orizzonte Scuola. Stando alle parole del ministero tramite il portale, quello che potrebbe cambiare è solo la fata in cui i docenti riceveranno questa somma. Tradotto, il Bonus Docenti 2017 non è a rischio e verrà coperto interamente la somma del compenso: «Le scuole possono caricare fino a oggi i dati per consentire l’erogazione del bonus con lo stipendio di questo mese. Altrimenti potranno farlo con la prossima erogazione attraverso la finestra del caricamento dei dati prevista per il 15 di dicembre», garantiscono dal Miur. Per il restante 20% del compenso non percepito ancora dai docenti rispetto alla promessa del bonus, bisognerà attendere gli esiti dei ricorsi al Tar per capire con che scadenza il ministero dovrà erogarli.
La critica al Bonus Docenti ha stupito tutti, il premier Renzi in testa che credeva che almeno su questo punto potesse trovare un accordo positivo con il mondo scuola. E invece la forte polemica contro ogni punto della Buona Scuola ha investito anche il bonus docenti 2017, se poi ci aggiungiamo che l’erogazione non è arrivata al 100% in questo primo anno di implementazione della norma (anche se non per tutti gli insegnanti) il risultato della critica è comprensibile. Ieri in risposta a FanPage, il premier ha rilanciato che «Sulla valutazione abbiamo individuato una soluzione sui primi 200 milioni di euro che ha fatto arrabbiare tante persone. Non faccio passi indietro sul merito della norma, non si può impedire che si valutino i professori: quelli più bravi devono prendere di più, quelli meno bravi devono prendere di meno». Ma qualche spiraglio è stato comunque lasciato aperto dallo stesso Renzi, dal momento che ha anche affermato nella stessa intervista come «i criteri di valutazione per il bonus e per il merito si possono ridiscutere, non sono statici». Tali criteri infatti sono stabiliti da ogni istituto, attraverso le decisioni indicate dalla commissione nominata da organi collegiali, oltre che dal dirigente scolastico. Per le novità si ripassa al prossimo anno, ma lo spiraglio c’è.
Sul Bonus Docenti 2017 la sfida è tutt’altro che chiusa al governo Renzi che deve “pagare” lo scotto di un ritardo della valorizzazione del merito dopo averlo promesso e inserito per legge: quest’anno infatti sarà erogato solo l’80% del pagamento e questo avverrà solo se i dati dei professore verranno registrati entro la giornata di oggi, 22 novembre 2016. Come ha giustamente riportato il Corriere della Sera questa mattina, «Gli insegnanti meritevoli riceveranno quindi, sulla base di quando definito nei criteri sulla valorizzazione professionale dei docenti elaborati dal Comitato di valutazione e utilizzati dal dirigente scolastico, una parte del compenso accessorio del merito con lo stipendio di dicembre e la tredicesima. La parte restante dovrebbe arrivare nel corso del 2017». Resta forte però la scia di polemica alimentata anche dopo i 4 referendum abrogativi proposti dai sindacati e dalle associazioni di categoria, che richiedevano tra le varie questioni di contestare il principio che la valutazione sia prerogativa di uno solo e che il salario accessorio non passi dalla contrattazione. Come riportano i colleghi del Corriere, «le rappresentanze dei lavoratori non tollerano l’idea che il dirigente scolastico diventi anche autorità salariale, criticano la cifra irrisoria che finirà nelle tasche dei singoli docenti, il fatto che ogni scuola realizzi un proprio modello di premialità e l’iniquità del trattamento».
È cambiata la procedura riguardante il bonus docenti erogato per l’aggiornamento professionale degli insegnanti di ruolo e si è sollevato un grande polverone. Il bonus non verrà accreditato sul conto corrente, ma si trasformerà in una “card elettronica” per l’acquisto di beni e servizi didattici. “Ho deciso di non procedere alle operazioni di accreditamento. Una volta l’accattonaggio era punito dal Codice Penale con l’arresto fino a tre mesi. Spero che oggi io non venga punito per aver rifiutato l’obolo”, ha scritto Lorenzo Cortesi, docente di Storia e Filosofia al Liceo Grassi di Savona, nella lettera pubblicata da La Stampa. L’insegnante ha preferito usare l’ironia pungente per commentare l’iniziativa del Governo. Il malumore tra i docenti è legato anche al mancato rinnovo del contratto: il bonus di 500 euro non rappresenta, come riporta ScuolaInforma, “il giusto compenso per una perdita di valore salariale che, dal 2008, può essere tranquillamente stimata in quasi 200 euro mensili”.
Tra le novità sul Bonus Scuola 2017 ce n’è una che riguarda i docenti delle scuole medie e superiori: il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha, infatti, previsto benefit per gli insegnanti per l’acquisto di materiale didattico e per seguire corsi di aggiornamento. Prima ha concesso il bonus di 500 euro agli studenti neo maggiorenni da spendere in attività culturali, poi ha garantito lo stesso importo ai docenti per sostenere la loro attività didattica. Chi ha diritto nello specifico ai 500 euro previsti per la formazione continua? Docenti di ruolo a tempo indeterminato tra cui part time, docenti in formazione e prova, docenti assunti e da assumere, in attuazione del Piano straordinario ex L. n.107/2015, docenti di ruolo distaccati, docenti di sostegno e insegnanti di religione. Chi, invece, non ha diritto al bonus? I docenti delle scuole paritarie, quelli di ruolo sospesi, gli insegnanti in pensione, dirigenti scolastici e il personale Ata.