In questi ultimi giorni si è fatto un gran parlare dei risultati di Eduscopio e alcune scuole superiori delle grandi aree metropolitane sono balzate agli onori della cronaca. Hanno destato positivo stupore, in particolare, i risultati di diverse scuole paritarie che hanno surclassato istituti statali storici e di prestigio. Un esito che però non riguarda solo i capoluoghi, dato che anche in diverse città di provincia possiamo trovare istituti paritari sul podio o anche in vetta alle graduatorie. Si tratta di un risultato da un certo punto di vista più eclatante, perché ottenuto in contesti in cui spesso le risorse sono più limitate e le scuole paritarie fanno più fatica. Per questo, siamo andati ad intervistare Francesca Fornasiero, preside dei licei de La Nuova Scuola Pesaro.
Le pare che Eduscopio sia uno strumento adeguato a dare indicazioni veritiere alle famiglie che cercano la scuola migliore per i propri figli?
A mio parere la piattaforma di Eduscopio è uno strumento molto interessante e — direi anche — piuttosto utile a delineare la qualità di una scuola nel raggio di 30 chilometri dalla propria sede.
Per quale motivo?
Perché prendendo in esame la situazione di uno studente universitario al termine del primo anno di corso, mira a verificare quali competenze e abilità abbia acquisito nel quinquennio di studi superiore, analizzando media dei voti e crediti ottenuti, vale a dire se lo studente sia in pari con gli esami e come li abbia sostenuti. Altro criterio interessante messo in atto da Eduscopio riguarda la “normalizzazione” dei dati degli studenti.
Di cosa si tratta?
E’ un criterio che rende confrontabili i voti ottenuti nei diversi corsi di laurea ed atenei prescelti, consapevoli che tra una facoltà e l’altra, così come tra una città e l’altra, ci siano notevoli differenze.
E per voi cosa significa?
Nel nostro caso ha evidenziato che le scelte universitarie dei diplomati de La Nuova Scuola riguardano facoltà complesse e prestigiose: ingegneria, fisica, matematica, medicina, lettere, giurisprudenza…, in rilevanti sedi italiane come Milano, Bologna, Roma.
E’ il primo anno che La Nuova Scuola si classifica così in alto? Anno scorso come era andata?
In realtà negli ultimi tre anni La Nuova Scuola ha ottenuto risultati sorprendenti, e sempre crescenti. Come quest’anno, anche l’anno scorso i nostri licei, il Liceo Classico “Storoni” e il Liceo Scientifico “Piccinini” vantavano la prima posizione, data dall’indice FGA, che unisce media di voti e crediti ottenuti, superando i licei statali di Pesaro, Fano, Urbino e Riccione.
Notevole. Ma qual è secondo lei la carta vincente dei vostri licei?
Il fatto che siamo al passo con i tempi, con piani di studi e progetti continuamente aggiornati, per offrire qualità. Abbiamo docenti che sono selezionati attraverso colloqui di effettiva verifica sulle competenze pregresse, in grado di lavorare in squadra nei dipartimenti disciplinari e nei momenti collegiali. Ma, soprattutto, la carta vincente che sta a monte di tutto è la condivisione di uno sguardo educativo unico, in grado di favorire quell’idea, per noi fondante, che vede lo studente al centro.
Cosa cercano le famiglie e i ragazzi che scelgono le vostre scuole?
Cercano soprattutto un ambiente che li accompagni nel percorso. In particolare le famiglie sono consapevoli di quanto il quinquennio 14-19 sia delicato e fondante per la formazione della coscienza e della maturità degli studenti. Per questo cercano adulti in grado di affiancare le famiglie nel complesso compito educativo.
E cosa trovano?
Mi pare che trovino una scuola che cerca continuamente di aprirsi alle richieste di famiglie e studenti, e che formula risposte che tengano conto attentamente delle loro esigenze ma anche della validità educativa e didattica.
Per esempio?
Negli ultimi anni abbiamo constatato che è sempre più richiesta la scuola aperta anche al pomeriggio, così quest’anno abbiamo attivato delle iniziative per far sì che la nostra scuola sia proprio “vissuta” dai ragazzi. Così, per esempio, possono fermarsi a mangiare nella nostra mensa interna e poi trovare i docenti del mattino che nel pomeriggio li seguono con gli sportelli di aiuto allo studio per il recupero e il potenziamento.