Viene chiamato anche il “disturbo delle massaie” perché, secondo quanto riferiscono gli esperti, colpisce una donna su tre in Italia, soprattutto lavoratrici manuali e casalinghe. Si tratta del dolore alla spalla, provocato dall’usura o dalla lesione dei tendini, un disturbo che molte donne trascurano, andando però ad aggravare ulteriormente il danno all’area della spalla, denominata cuffia dei rotatori. Una innovativa soluzione è emersa dal recente convegno di ortopedia “Artroscopia e medicina rigenerativa: nuove prospettive”, tenutosi all’Ospedale San Camillo-Forlanini. Secondo i ricercatori, infatti, grazie alle cellule staminali prelevate dal bacino è possibile “riparare” la spalla compromessa, evitando tecniche più invasive o addirittura le protesi. Si tratta di cellule, infatti, chiamate mesenchimali, che possiedono una elevata capacità proliferativa e sono in grado di stimolare naturalmente la rigenerazione “del tessuto osseo, della cartilagine articolare e del tessuto tendineo”, ha spiegato Sandro Rossetti, primario della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Camillo e presidente onorario del Convegno. “Le cellule mesenchimali, se opportunamente impiantate sul tessuto danneggiato e stimolate, possono differenziarsi nella linea cellulare del tessuto stesso promuovendo tutti i procedimenti biologici che permettono la sua rigenerazione – ha aggiunto – Per questa caratteristica il loro utilizzo è molto promettente nel trattamento di molte patologie ortopediche degenerative dove i tessuti hanno perso la capacità di riparare il difetto”.