Gesù è nato a Longarone, comune del bellunese ai piedi della diga del Vajont, il 25 dicembre 2011. No, non è uno scherzo di fine anno, ma un’iniziativa pensata dal sindaco della cittadina, Roberto Padrin e il parroco, don Gabriele Bernardi, che hanno deciso di registrare Gesù con un autentico atto di nascita e datare la sua nascita il giorno di natale di quest’anno. In realtà l’idea iniziale è di don Bernardi, che riflettendo sul censimento Istat in corso nel nostro Paese, voleva studiare un modo originale ed efficace per spiegare ai suoi alunni e ai ragazzi della parrocchia come la nascita di Gesù fosse stata all’epoca un evento eccezionale. Il parroco spiega infatti che «duemila anni fa l’Impero romano stava eseguendo la stessa operazione, e la vicenda della nascita di Cristo si inserisce in quel contesto. La richiesta del certificato ha un valore puramente educativo. Mi serviva per farlo vedere ai ragazzini del catechismo. Una prova per spiegare loro che Gesù è nato veramente per essere un uomo in mezzo agli uomini, e che vive in mezzo a noi qui a Longarone. Anche lui è stato un bambino come loro e quindi, come tutti, ha il suo atto di nascita». Così don Bernardi si è recato all’anagrafe con l’intenzione di registrare la nascita del figlio di Dio e gli impiegati, dubbiosi e perplessi su come comportarsi, hanno avvertito il sindaco per chiedere spiegazioni. Il primo cittadino di Longarone non si è opposto, trovando anzi simpatica ed educativa l’idea del parroco, acconsentendo così alla registrazione dell’atto di nascita: «Possiamo dire che Gesù Bambino si è messo in fila per compilare il Censimento come tutti noi», ha detto Padrin. Gesù è quindi nato a Longarone il 25 dicembre 2011, ma in realtà don Gabriele Bernardi ha voluto e ottenuto non un vero e proprio documento ma un fac-simile fatto realizzare per mostrarlo agli alunni della scuola elementare del paese: «Un certificato dall’utilizzo puramente educativo – ha spiegato il parroco – mi serviva per fornire ai bimbi la prova della reale nascita del Salvatore». Le polemiche, com’era previsto, non sono di certo mancate, e su Internet è esploso il dibattito sulla questione.
Anche il presidente onorario dell’Unione Atei Piergiorgio Odifreddi si è detto contrario all’iniziativa messa in campo dal sindaco e dal parroco di Logarone, affermando che forse «il parroco ha bisogno dello psichiatra».