Il sistema educativo tradizionale sperimenta oggi una grave separazione dal mondo reale e fatica ad introdurvi i giovani. La disoccupazione giovanile, collegata sempre più al mismatch e alla carenza di competenze, è un male non solo economico ma anche culturale, con una grande incidenza anche psicologica sulle nuove generazioni.
Occorre ripensare la scuola come un luogo che fornisca competenze valide per un mondo del lavoro sempre più competitivo e complesso.
Cosa fare allora? Occorre aumentare la capacità della scuola di proporre una didattica che parta dal rapporto con la realtà del mondo del lavoro. In tal senso, “portare il lavoro a scuola” e “la scuola nel mondo del lavoro e nella vita reale” rappresenta la strada maestra per affrontare le nuove sfide.
Questo è il principio guida di Cometa e della sua scuola Oliver Twist.
Cometa Formazione e la scuola Oliver Twist hanno, infatti, implementato il modello “scuola-impresa” finalizzato all’impiegabilità e imprenditorialità dei giovani, che sviluppa le competenze degli studenti coinvolgendoli nella realizzazione di prodotti veri destinati al mercato dei consumatori nell’ambito di “botteghe” aperte al pubblico.
In questo modo la scuola e il lavoro non sono più due momenti separati del percorso di formazione, al contrario la loro integrazione potenzia sia la qualità delle abilità logico-matematiche e di alfabetizzazione apprese dagli alunni, sia le competenze professionali che sono chiamati ad acquisire. Una reale esperienza lavorativa, al fianco dei propri tutor in un ambiente scolastico ha un effetto significativo sugli studenti in termini di consolidamento e sviluppo di una mentalità di crescita.
Nel modello “scuola-impresa” di Cometa la realtà orienta e investe le attività didattiche in tutte le fasi della proposta formativa: dalla progettazione allo svolgimento delle lezioni fino alla valutazione degli esiti. La progettazione didattica è inserita come parte integrante dello svolgimento del processo di produzione della commessa proposto agli studenti durante l’anno scolastico; le unità formative in cui è articolata rappresentano gli strumenti di sintesi della proposta educativa unitaria e finalizzata all’acquisizione delle conoscenze e allo sviluppo di abilità che compongono le varie competenze.
L’attività lavorativa è utilizzata come ambito privilegiato per la scoperta di sé e del mondo: a partire dall’esperienza come fonte e patrimonio per la conoscenza degli uomini e delle cose, viene favorito un paragone reale degli allievi con le chiavi di lettura della realtà insite in ogni disciplina scolastica e quindi un effettivo apprendimento.
Questa innovazione è fortemente permeata da un concetto pedagogico basilare: si apprende ciò di cui si fa esperienza nella realtà e lo sperimentare diventa mezzo di conoscenza. Questa impostazione raggiunge inoltre contestualmente una serie di obiettivi trasversali come la motivazione dello studente connessa alla soddisfazione del risultato e al riconoscimento di un terzo soggetto che acquista il prodotto, la personalizzazione del percorso modulato sulle capacità individuali.
Si supera così la suddivisione in materie e discipline all’interno del medesimo percorso di studio, oltre che la storica dicotomia tra il fare e il sapere, l’esperienza e la teoria, le discipline tecnico-professionali e quelle “di base”.
Tutti i docenti, partendo dalle competenze da acquisire per la realizzazione del prodotto proposto su commesse reali, declinando la loro disciplina, costruiscono percorsi di apprendimento che accompagnano gli studenti nella realizzazione del loro progetto. Questo aiuta lo studente a confrontarsi veramente con il mondo del lavoro e favorisce la motivazione ad apprendere le competenze e le conoscenze che lo rendano in grado di affrontare il compito in modo competente.
Il cuore di questo processo di apprendimento è lo studente, considerato oggetto unico dell’azione educativa; la scuola, oltre che trasmettere sapere, ha come obiettivo primario la formazione completa della persona. In questo senso si parla di reality-based learning, in quanto il compito principale è educare persone al rapporto con la realtà (dentro la realtà). Attraverso il percorso formativo si vuole perseguire non solo la capacità di “saper fare”, ma anche del “saper essere” e la consapevolezza del “perché” e del “come” si fa perché più vantaggioso e corrispondente alle esigenze della persona.
Oltre alla conoscenza della realtà e all’educazione a coglierne il senso e la bellezza, la finalità della scuola è quella di accompagnare gli allievi, attraverso un percorso educativo, alla conoscenza di sé e alla scoperta della propria “eccellenza” come persona, in quanto diventare se stessi è un’opportunità e una sfida alla portata di tutti.
Introducendo questo metodo, Cometa Formazione ha potuto riconoscere che gli studenti sono più sicuri di se stessi e il contesto di apprendimento è molto più stimolante.
Il valore di questa proposta educativa è stato riconosciuto da diversi soggetti, istituzionali e non. Nel corso del 2015, la Fondazione Etf (European Training Foundation) della Commissione Europea ha premiato il metodo di Cometa come uno dei dieci migliori programmi europei di formazione, con una menzione particolare per l’imprenditorialità. A dicembre 2016 l’Unità per la formazione professionale della Dg Empl della Commissione Europea ha selezionato Cometa Formazione tra le finaliste per il premio alla migliore scuola di formazione professionale nel corso della Vet Week 2016.
Infine, l’anno scorso, il Politecnico di Milano, ha analizzato l’impatto sociale svolto da Cometa Formazione. Ecco quanto rilevato: più del 95 per cento degli studenti ritiene di essere cresciuto umanamente; più del 93 per cento degli studenti ritiene di essere cresciuto professionalmente, come emerge anche dal tasso di placement che, nel caso ad esempio del percorso di sala bar supera l’80 per cento; quasi il 70 per cento degli ex-studenti occupati ha un lavoro coerente con il percorso di studi svolto.
Insomma, dati alla mano, il modello di integrazione scuola-lavoro di Cometa Formazione e il processo di apprendimento reality-based funzionano.
–
L’articolo anticipa i temi che saranno affrontati nel corso del convegno “Il valore dell’alternanza scuola-lavoro. L’esempio della Scuola Oliver Twist e del progetto Trio 2 Success”, lunedì 30 ottobre, ore 17, Aula Magna della Scuola Oliver Twist (via Madruzza 36 Como). Partecipano Alessandro Mele, Giorgio Vittadini, Giovanni Figini, Paolo Nardi, Elena Cervellera.