Non è una novità, in quanto già usate anni fa in diversi paesi, l’idea di usare foto cosiddette shock sui pacchetti di sigarette per indurre le persone a non comprarle. Una idea che però si è rivelata alquanto fallimentare visto che non ha riscosso grandi risultati. Nonostante questo l’Unione europea ci riprova lanciando una nuova campagna del genere. La Commissione Salute e Ambiente dell’Unione Europea il prossimo luglio deciderà tutta una serie di misure per disencentivare l’acquisto delle sigarette con nuove norme più rigide sulla produzione ma soprattutto con l’uso di foto shock da applicare sui pacchetti. Foto che ritraggono i danni del fumo sulle persone: scopo della campagna è anche risparmiare sui costi della sanità pubblica che nell’ultimo anno hanno toccato i 25 miliardi di euro nell’Unione. Intanto saranno vietate le sigarette cosiddette aromatizzate, tipo quelle al mentolo perché contengono additivi tossici. Verranno poi vietati i pacchetti da dieci sigarette. Tornando alle immagini, i pacchetti sul 75% della superficie dovranno contenere frasi che avvertono del rischio del fumo, come già succede oggi, e poi foto che qualcuno definisce shock e disgustose. Già però si sentono le prime polemiche: c’è chi dice che tali immagini non servono allo scopo e chi dice sia un abuso da parte dello stato contro le libertà individuali. Annalisa Chirico dell’associazione Save the choice parla di scopo terroristico: “imporre divieti e immagini impressionanti, oltre a limitare la scelta da parte del consumatore, non ridurrà il numero dei fumatori: sarebbe come pretendere di diminuire i morti sulla strada tappezzando le auto con foto di vittime di incidenti”. Infine l’accusa: “A causa di una concezione paternalistica di Stato un intero settore viene criminalizzato: nel nostro Paese ci sono 200mila famiglie che vivono grazie alla filiera del tabacco, senza considerare che ogni anno nelle casse statali finiscono accise per 14 miliardi di euro”.