Chi si è dilettato a riclassificare i bilanci delle cause automobilistiche sa bene che il margine sulla produzione e sulla vendita sia talmente risicato che ormai pressoché tutti i marchi fanno cassa più coi servizi finanziari (prestiti, finanziamenti e leasing) che con la vendita dei veicoli. Non stupisce quindi che, superata la fase delle società finanziarie, le case automobilistiche abbiano addirittura proprie banche: ce l’ha Psa, ce l’ha Volkswagen, ce l’ha Renault. E ce l’ha anche FCA. La quale, da quando ha ottenuto la licenza bancaria, sta piazzando a tutto spiano obbligazioni uncovered, quelle che in caso di default vengono pagate per seconde… o non vengono pagate proprio in caso di bail-in.
È dei giorni scorsi la notizia, in realtà passata abbastanza in sordina, del collocamento di un prestito obbligazionario da 400 milioni di sterline da parte di FCA Capital Ireland Plc, il braccio irlandese di FCA Bank, la banca nata a gennaio 2015 come joint venture paritetica tra FCA Italy S.p.A (interamente controllata da FCA) e Crédit Agricole Consumer Finance (controllata da Crédit Agricole S.A). L’emissione rappresenta il debutto del gruppo FCA Bank sul mercato in sterline e ha raccolto ordini per oltre 900 milioni da oltre 100 investitori. Il bond, di tipo senior unsecured con scadenza al 23 settembre 2020, è garantito da FCA Bank e ha un rendimento a scadenza pari all’1,358%. Il bond, destinato alla quotazione presso la Borsa di Irlanda, segue quello da 100 milioni di franchi svizzeri (circa 91 milioni di euro) emesso in Svizzera a maggio. Il debutto sul mercato di capitali avvenne comunque ad aprile dello scorso anno quando, ad appena tre mesi dall’ottenimento della licenza bancaria, la banca del gruppo FCA raccolse addirittura un miliardi di euro tra gli investitori.
L’obiettivo, evidentemente, è la creazione di una struttura finanziaria in grado di accedere direttamente ai finanziamenti della Bce, come succede per le altre banche. Anche perché i 18,6 miliardi di crediti in gestione sono, appunto, solo crediti. In quali tempi – e in che misura – vengano poi soddisfatti è tutto da vedere.
Per raccolgiere fondi Fca si sta anche proponendo al pubblico come banca online, offrendo però unicamente conti deposito, quindi vincolati per un certo periodo di tempo. I rendimenti offerti? L’1,5% per 15 mesi, addirittura il 2% per chi accetta di non rivedere i propri risparmi per due anni. Spreando che la banca non faccia la fine di quella del gruppo Psa Peugeot Citroen che tre anni fa venne salvata con aiuti di stato per 7 miliardi di euro.