Il ritrovamento di 3 impronte di dinosauro in Trentino smonta l’ipotesi secondo la quale 200 milioni di anni fa quel territorio era sommerso dalle acque.
I dinosauri cambiano la geografia italiana. Grazie al ritrovamento di tre impronte di dinosauro nella galleria del Monte Buso, nel massiccio del Pasubio, cambia completamente la geografia preistorica. Fino a poco tempo fa si pensava, infatti, che quei luoghi, circa 200 milioni di anni fa, fossero sommersi. Va a Marco Avanzini, responsabile della sezione di geologia del Museo di scienze naturali di Trento, il merito della scoperta. E’ stato lui, infatti, a individuare e a identificare le tre orme di due Dilofosauro, un rettile di sette metri. «Seguendo le ricostruzioni paleogeografiche, basate su dati geologici e stratigrafici, l’Italia del Giurassico era considerata perlopiù un territorio sommerso, con al limite basse distese fangose a pelo d’acqua», ha spiegato il ricercatore.
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Con la scoperta, cambia anche la posizione di allora delle Alpi. Il dinosauro che ha lasciato le impronte, infatti, sarebbe imparentato con centro e nord europei. Significa che, se effettivamente accertato, la cosiddette “piattaforma di Trento”, apparteneva all’Eurasia e non all’Africa. «Se confrontate con quelle coeve le orme del Monte Buso mostrano indiscutibili analogie con quelle rinvenute in Polonia, in Francia, in Scandinavia e in Nordamerica. Insomma: i dinosauri giurassici delle Alpi erano dinosauri europei», ha concluso Avanzini.
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