Mille ratti in cerca di adozione. Non è uno scherzo, la notizia arriva dagli Usa. California, per la precisione. Dove un reality show sta cercando nuovi padroni ai poveri roditori.
Gli esemplari in questione, quindi, oramai non sono più topi qualunque: ma protagonisti di una puntata di “Hoarders”, reality show della A&E, dopo che i vicini di una casa di Los Angeles infestata dai ratti hanno chiamato gli autori del programma per documentare il caso e possibilmente risolvere il problema. “Hoarders” è una nota trasmissione del palinsesto televisivo americano che si occupa di aiutare persone che hanno ammassato troppe cose e non riescono a liberarsi dei propri beni. Come? Trovando un modo per disfarsene, ovviamente.
Ricostruiamo la vicenda. Tutto iniziò quando la figlia del proprietario di casa, una persona in cura presso strutture ospedaliere per malati di mente, comprò un ratto pensando fosse un normale topino domestico. Ad aggravare la cosa, si aggiunse il fatto che l’animale fosse femmina e pure gravida. Uno scherzo di pessimo gusto o un errore del venditore? Non è dato saperlo. In poco tempo l’edificio cominciò a popolarsi di roditori. Alla prima figliata ne seguì un’altra e così via.
“In un ambiente senza competitori naturali o predatori è normale che si riproducano velocemente”, commenta Guglielmo Pampiglione, docente di entomologia all’università di Bologna contattato da IlSussidiario.net e che è considerato una sorta di pifferaio magico (quello di Hamelin, raccontato dai fratelli Grimm) per le sue molteplici opere di disinfestazione.
I ratti sono così diventati circa un migliaio. Si può immaginare con quali conseguenze. L’invasione di topi non è stata gradita dai vicini. Anche perché i roditori stavano letteralmente sgranocchiando pezzi della casa. Non solo le mura, ma tutto il mobilio interno e il tetto. In più, si aggiravano per tutta la proprietà: giardino incluso. Così gli abitanti del quartiere hanno chiamato gli autori di “Hoarders”, i quali hanno contattato a loro volta degli esperti in derattizzazione per trattare il caso. Una di queste, Lauren Paul, dell’associazione no profit North Star Rescue, descrive così a un giornale locale, il San José Mercury News, l’arrivo nella casa infestata.
“La cosa incredibile è che i ratti erano come intrappolati tra le mura domestiche, benché le porte fossero tutte aperte. Il pavimento era completamente ricoperto dagli animali. Ovunque ti muovevi, te li trovavi addosso”.
Ci sono voluti ben 30 volontari dell’associazione per liberare la casa. “Prendere i topi in sé non è difficile – commenta l’esperto Pampiglione -. Bastano delle trappole a cattura multipla usando prodotti alimentari come esca. Oppure, in questo caso, forse anche le reti. Piuttosto non posso immaginare la puzza di urina e di escrementi in giro per la casa. Il lavoro di disinfestazione e abbattimento odori non sarà uno scherzo”.
I ratti sono stati poi caricati su 18 camion e trasportati a San José. Precisamente in un negozio di animali domestici, l’ Andy’s Pet Shop, dove staranno per tutto il tempo che servirà per l’adozione. I proprietari dell’esercizio sono convinti che non passeranno però molti mesi. E nel frattempo hanno sistemato i mille ratti in uno stanzone vuoto di 465 metri quadri.
“In effetti i ratti possono diventare animali domestici ed essere adottati in famiglia come i criceti – osserva Pampiglione -. Anche se non scarterei l’opzione alternativa e più naturale: liberarli in un habitat più idoneo alla loro specie”.
Un’ipotesi, quella del rilascio in ambienti naturali, che per ora non viene presa in considerazione alla North Star Rescue. “Noi siamo soliti ripetere – continua Lauren Paul – che il mondo si divide in due categorie di uomini: quelli che amano i ratti e quelli che non ne hanno mai incontrato uno in vita loro”. Il concetto è molto semplice: se conosci questi animali non puoi non amarli. Quindi fatevi avanti, le adozioni sono iniziate.
(Marco Guidi)