Per decenni si è data tutta la colpa esclusiva dei tumori polmonari alle sigarette, che certamente bene non fanno. Adesso uno studio condotto su 300mila persone di nove nazioni europee, studio durato ben tredici anni, ci dice che le polveri sottili tossiche delle città sono responsabili in modo decisivo per il rischio di tumore ai polmoni, nel caso specifico l’adenocarcinoma.
L’Italia si piazza tra le nazioni maggiormente a rischio tra quelle europee prese in esame per via dell’alto livello di inquinamento presente nelle nostre città. Dunque una conferma, la prima in modo così scientificamente accurato, della relazione fra inquinamento atmosferico e tumori al polmone; a rendere noti i risultati della ricerca la rivista scientifica Lancet Oncology.
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D’altro canto che il tumore al polmone fosse la prima causa di mortalità nei paesi industrializzati si sapeva da tempo: nel 2010 in Italia si sono registrati oltre trentamila nuovi casi. Quello che ha caratterizzato lo studio è l’ampia zona geografica e l’alto numero di persone sottoposte allo studio stesso.
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L’inquinamento preso in esame è stato quello prodotto dalle polveri sottili presenti nell’aria dovuto in maggior parte alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali.