Una pioggia di critiche e di discussioni sta generando attorno a sé il nuovo piano di assunzioni degli insegnanti precari, previsto dal MIUR all’interno della riforma “La Buona Scuola”. Ad intervenire duramente non sono solo i sindacati di base ma ora anche quelli specifici legati alla scuola, che esprimono tutti i loro dubbi circa i provvedimenti attuati per questo assunzioni. Secondo la Gilda degli insegnanti, sindacato autonomo di docenti, sul piano delle nuove assunzioni regna sovrano il caos e la responsabilità è imputabile quasi interamente alla legge del ministro all’Istruzione Stefania Giannini. «Una legge sbagliata voluta da un governo che, ignorando i meccanismi complessi della scuola, ha avuto la presunzione di scriverla senza dare ascolti a chi, invece, conosce bene questo mondo». Giudizio dunque durissimo che scaturisce dal comunicato stampa rilasciato da Gilda proprio a commento del nuovo piano di assunzioni 2015. A farne le spese sono poi sempre i precari secondo il sindacato autonomo dei docenti, «con decine di migliaia di persone che in questi giorni stanno affollando le nostre sedi in tutta l’Italia per ottenere chiarimenti sulle immissioni in ruolo, soprattutto per quanto riguarda le fasi B e C». Il problema che sottolinea la Gilda degli insegnanti è che la maggior parte dei docenti non avanza la richiesta di assunzione perché non riesce a comprendere dove sono disponibili i posti e sopratutto che cosa accade loro qualora si decida di non presentare domanda. «I precari sono scontenti non tanto per il lavoro lontano da casa ma per l’iniquità delle assegnazioni che non avvengono in base al punteggio ma alle fasi delle assunzioni previste dalla riforma». Insomma, secondo la Gilda questo piano che doveva essere il cavallo di battaglia della “Buona Scuola”, rischia di rivelarsi un fallimento con gravi ripercussioni sull’avvio dell’anno scolastico
Mentre continua la presa di posizione netta dei sindacati del mondo della scuola che hanno impugnato presso il Tar del Lazio la riforma del Piano Assunzioni 2015 attuato tramite la “Buona Scuola” del governo Renzi, si segnala un caso di lieta soddisfazione per le assunzioni che stanno avvenendo in questultima settimana. La Cisl delle Marche esprime una cauta ma positiva soddisfazione per le assunzioni nella Scuola Infanzia e Primaria nella regione marchigiana, specie per lo svolgersi delle operazioni una volta che sono stati esauriti i posti messi a concorso. Il passo successivo è infatti sta o quello di passare all’assunzioni Gae, ovvero le graduatorie ad esaurimento: «Siamo molto soddisfatti, questo significa che ci sarà la messa in ruolo di tanti altri docenti che rimarranno a lavorare nelle nostre scuole marchigiane e non saranno costretti ad emigrare», afferma Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche sul sito specifico del sindacato.
Non si placano minimamente le forti critiche e discussioni attorno al Piano di Assunzioni per gli insegnanti precari in graduatoria voluti dal governo in seguito alla Riforma della scuola, la cosiddetta “Buona Scuola” del ministro Stefania Giannini, e alla successiva bocciatura della Corte Europea dell’attuale sistema di precari scolastici. È notizia di queste ore dei vari ricorsi che lungo il paese vengono svolti contro questa riforma giudicata negativamente da molte parti: la UIL Scuola di Trapani tramite il proprio ufficio legale ha intrapreso un’iniziativa per impugnare davanti al Tar del Lazio il decreto che secondo il sindacato precluderebbe l’ingresso in ruolo per alcune categorie di docenti. Quella in questione riguarderebbe tutto quel personale docente abilitato a qualsiasi titolo e inserite nelle graduatorie di istituto. Esattamente come sta accadendo in altri parti d’Italia, l’accusa per questo nuovo piano di assunzioni è propri quello di escludere alcune categorie in maniera indiscriminata. Come ricorda alla Gazzetta Trapanese il segretario generale UIL Scuola, Giuseppe Termini, «si tratta di una iniziativa importante con la quale si punta ad ottenere l’annullamento di quella parte della legge che sancisce l’esclusione dal piano assunzioni statale di diverse categorie di docenti». Si richiede inoltre l’intervento della Corte Costituzionale italiana e anche della Commissione Europea rispetto alla violazione dei principi sulla stabilizzazione dei precari. Insomma, un’altra spinosa situazione per il governo e per la Buona Scuola che non sta vivendo certo in maniera ottimale i suoi primi mesi di “vita”.
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto alla regione Sicilia di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Buona Scuola varato dal Governo Renzi. Il gruppo siciliano del M5S ha presentato all’Assemblea Regionale Siciliana una mozione che impegna la giunta a sollevare la legittimità costituzionale del decreto, seguendo l’esempio dei consiglieri regionali delle altre regioni italiane, tra cui l’Emilia-Romagna. Secondo il portavoce all’A.R.S. Salvatore Siragusa, uno dei promotori dell’iniziativa, “il parlamento siciliano, che finora non ha certo brillato per produttività, potrebbe riscattarsi approvando la mozione, quantomeno nei confronti del mondo della scuola, che in questo momenti ci guarda con speranza, mentre il Pd avrebbe l’occasione di dimostrare che non opera a comando di Renzi”. Siragusa ha messo in evidenza i numerosi profili di incostituzionalità, tra cui “la limitazione della libertà di insegnamento, la disparità di trattamento tra i docenti immessi in ruolo e coloro che lo saranno in base alle norme introdotte dalla legge e le modalità di accesso ai concorsi”.
, – Continuano le polemiche tra sindacati e governo in merito al piano di assunzioni staordinari scuola 2015, in particolare oggetto delle critiche dei rappresentanti dei lavoratori il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che ha risposto in maniera polemica alle accuse. I maggiori sindacati hanno già annunciato ricorsi contro il decreto ribattezzato “La Buona Scuola”, a loro avviso carente sotto molti punti di vista. Il segretario della Cisl Bari, Domenico Maiorano, pur esprimendo la propria felicità per i docenti che sono stati stabilizzati, ha rimarcato l’assenza di “potenziamento per l’organico della scuola materna”, che costringerà le maestre a gestire classi di 36 bimbi, e il meccanismo di scelta delle province, che pone incognite dal punto di vista sociale. Critico anche il segretario della Cgil Scuola Bari, Ezio Falco, che ha sottolineato come il piano straordinario di assunzioni non sia sufficiente per azzerare le graduatorie. Il segretario si è chiesto quale sarà il futuro per i docenti che non troveranno una risposta immediata, per assenza di cattedre.