Opel ci sta provando. Con mille dubbi sulla strada da prendere, con tutti i limiti che comporta essere una provincia del grande impero General Motors, con tutte le difficoltà che una concorrenza spietata le mette tra le ruote, ci sta provando. Infatti ha annunciato che nel prossimo anno attuerà una offensiva di prodotto lanciando sul mercato ben sette nuovi modelli «Il 2017 sarà l’anno più attivo di sempre nella storia della nostra compagnia», ha sentenziato Karl-Thomas Neumann, il ceo di General Motors in Europa, lo stesso che qualche giorno fa aveva dato la colpa alla Brexit per i pessimi risultati della marca (per rinfrescarvi la memoria leggete ), che in Europa ha perso 142 milioni di dollari nel terzo trimestre di quest’anno e ne perderà altri 300 nel quarto.
L’offensiva di prodotto dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, che anche a Russelsheim hanno capito che la gamma di prodotti offerti attualmente non è all’altezza di un mercato florido e in crescita. Tanto che fa perdere quote di mercato. Dunque? La strada intrapresa è quella giusta, ma la velocità di marcia lascia un po’ a desiderare. Dei nuovi sette modelli che vedremo il prossimo anno, uno proprio nuovo non è: si tratta della nuova versione della Ampera. Il veicolo elettrico al suo esordio era stata eletta auto dell’anno, ma in compenso ha sempre venduto molto poco e presumibilmente continuerà a farlo perché quello delle auto elettriche è ancora un piccolo mercato di nicchia. E questo non è del tutto un male, se è vero ciò che dicono i concorrenti, ovvero che i margini sulle auto elettriche sono davvero risicati, quando non in perdita. Peraltro, la nuova Ampera costerà al pubblico più di 35 mila euro (e alla casa tedesca americana molto di più). In ogni caso non sarà l’Ampera a raddrizzare i conti di Opel. E a farlo non sarà neppure la Vivaro, il macchinone da nove posti che si inserisce anche lui in un mercato di nicchia già saturo di modelli.
Qualche speranza in più si può invece nutrire per quanto riguarda le future vendite della nuova Crossland X, un piccolo crossover che affiancherà la Mokka X nel segmento dei Suv compatti. Non solo: un altro crossover, un po’ più grande del Crossland X, sarà venduto al posto della Zafira. Il nome è ancora da definire. Entrambi i modelli, però, non sono tutta farina del sacco di Russelheim: sono frutto della collaborazione con PSA. La Crossland X avrà infatti lo stesso pianale della Peugeot 2008 e della Citroen C3 Picasso e verranno tutte costruite nello stesso stabilimento di Saragozza, dove già vengono realizzate la Meriva e la Mokka, mentre il nuovo crossover compatto, ancora senza nome, sarà il fratello della Peugeot 3008 e verrà prodotto della fabbrica di Sochauz di PSA. Quanto riusciranno a distinguersi i modelli di Opel da quelli di PSA? Quali saranno i margini? Ancora nessuno lo sa, perché nessuno ha visto neppure un prototipo: né a Ginevra, né a Parigi. Per saperne di più dovremo aspettare Francoforte, il prossimo anno.
Insomma, il futuro di Opel è legato soprattutto alla seconda serie della Insigna, il modello più grande della casa tedesca, quello su cui immaginiamo il marchio realizzi i margini maggiori. Ce ne sarà una versione 5 porte, una station wagon e una a quattro ruote motrici. Le prime due potremo già vederle a marzo, a Ginevra.
Diciamocelo: l’immagine del marchio, che già non brillava di luce propria, fino a ieri contava sul plus della germanità. Ma dopo il dieselgate le cose sono cambiate e il rigore tedesco non ha più l’allure di prima. A questo punto Opel dovrebbe imbroccare un suo modello, trovare una propria via, diventare in qualche modo caratteristica per un certo segmento di mercato, come ai tempi della Opel Kadett, che non sarà stata un’auto bellissima, ma ha rappresentato per anni la solidità e l’affidabilità. Ci sarà, tra i nuovi modelli, un degno successore della Kadett?
Franco Oppedisano