Giorno prima degli esami, di Stato. La maturità 2011 avrà domani la sua grande partenza, con la prima prova, la traccia di italiano. Come sempre, gli studenti (sono attesi alla prova in circa mezzo milione in tutta Italia) stanno setacciando la Rete in queste ore alla ricerca disperata di qualche possibile spunto che permetta di capire quali saranno gli argomenti proposti domani. O quantomeno di farsi una possibile idea sulla rosa di scelte. Non è certo una invenzione di Internet, questa, perché è sempre stato così negli anni: passaparola spesso fittizi che davano l’illusione di aver trovato le fantomatiche tracce. A parte i casi clamorosi – pochissimi in realtà – quando i titoli delle tracce trafugavano direttamente dal ministero dell’istruzione. Comunque, in tempi di Rete, una delle voci più autorevoli in questo senso, la rivista Wired, sul suo sito ha segnalato alcune possibili tracce che nessun altro ha pensato a segnalare, tutti impegnati con titoli alquanto scontati come ad esempio i 150 anni dell’unità d’Italia, l’uccisione di bin Laden o la catastrofe giapponese e il nucleare. Ecco allora cosa propone Wired, titoli che potrebbero far capolino domani sui tavoli degli studenti. I social network, innanzitutto, il più incredibile fenomeno degli ultimi anni, con Facebook che ha raggiunto quota 700 milioni di utenti. E Twitter a quota 300 milioni, ci sarebbe parecchio da scrivere su questo tema, come ad esempio la tutela della privacy degli utenti.
Il caos del rapporto fra elezioni e Web, come dimostrato dal caso delle recenti elezioni amministrative e dei referendum, dove determinante: è stato il passa parola sulla Rete orientare il voto? Il problema delle bande fisse e mobili, il clou computing, un problema tutto italiano, per un paese che ha uno die numeri più vasti di utenti: l’agenda digitale che manca completamente al nostro governo. L’editoria digitale: in America l’ebook sta facendo a pezzi il libro cartaceo, e poi i quotidiani che ormai escono solo su iPad, i tablet, gli aggregatori di notizie come Google news: il futuro dei giornali e dell’editoria è sulla Rete? La rivolta corre sul Web in Egitto e altri Paesi web e social network sono stati fondamentali per arrivare al successo in alcune rivoluzioni, tanto che il governo americano sta creando una Rete parallela per tutti i dissidenti che vengono censurati nei paesi dove ci sono dittature, come la Cina. Ma di temi legati alla Rete ce ne sarebbero ancora: il ministero dell’istruzione se ne ricorderà?