L’attaccamento al lavoro è una qualità encomiabile, ma in alcuni casi raggiunge livelli esagerati. Come nel caso verificatosi alla sede dell’Ups di New York, dove un uomo ha continuato a presentarsi per due anni di fila dopo essere stato licenziato.
SCENE DA FILM – Al punto che la società di recapito dei pacchi ha citato in giudizio di fronte alla Corte suprema di New York l’ex dipendente protagonista della scena degna di un film comico. Wesley Anderson, questo il suo nome, era stato lasciato a casa nel 2008 dopo una vistosa rissa con un collega, ma ha continuato ripetutamente a recarsi al porto di Manhattan, nell’area riservata alle navi di grandi dimensioni, dal giorno del suo licenziamento. Al punto che Wesley Anderson, 28 anni, è stato arrestato lo scorso ottobre in seguito al fatto che si era fatto vedere nuovamente al magazzino dell’Ups sulla 43esima strada di New York. L’azienda attiva nella consegna dei pacchi ora sta cercando di bandirlo definitivamente dalla sua sede newyorkese.
«LAVORO ANCORA QUI» L’Ups ha denunciato in un procedimento legale presentato alla Corte suprema di New York che Anderson, ex manager delle attività di carico, sarebbe stato visto negli uffici di Manhattan in almeno cinque occasioni tra giugno e ottobre dello scorso anno, insistendo che lavorava ancora per la compagnia. Come se non fosse mai stato licenziato. La prima volta è stata il 6 giugno, poi di nuovo il 5 e 24 agosto e il 13 ottobre. Infine è stato arrestato per violazione penale dopo essersi presentato il 15 ottobre alle 4,10 del mattino, l’ultima di una serie di scene bizzarre e non piacevoli per gli altri dipendenti. Ora Ups vuole che sia escluso definitivamente dal luogo di lavoro. La società intende inoltre chiedergli dei danni economici non ancora specificati. Il caso per il momento è ancora aperto e sarà deciso nelle prossime udienze del processo di fronte alla Corte suprema di New York.
PERICOLO PER I COLLEGHI – «In quanto ex dipendente, l’imputato Anderson ha una conoscenza dettagliata delle diverse entrate della sede che si trova nella 43esima strada e delle procedure di sicurezza», è scritto nel ricorso presentato alla Corte suprema di Manhattan. Parlando con il quotidiano New York Daily News, la portavoce dell’Ups, Susan Rosenberg, ha dichiarato: «Stiamo prendendo questa vicenda molto sul serio, perché coinvolge la sicurezza dei nostri dipendenti. Anderson ha una completa mancanza di rispetto per le regole». Il dipendente licenziato da Ups, residente a Brooklyn, era stato assunto nell’agosto 2000 come lavoratore part time, ma – secondo quanto afferma la denuncia dell’Ups – era stato licenziato nel 2008 dopo uno «scontro fisico» con un collega. Dopo che il suo sindacato aveva fatto pressioni per il suo reintegro, se prometteva di iscriversi a dei corsi per imparare a gestire i sentimenti di rabbia, Anderson era riuscito a ritornare al suo posto di lavoro.
L’EPISODIO DI «SEINFELD» – Ma secondo Ups era stato licenziato definitivamente il 5 settembre 2008, dopo avere lanciato dei pacchi contro un altro impiegato. Anderson non è stato però rintracciato dai giornalisti che volevano chiedergli la sua versione dei fatti. Un episodio simile si verifica nella serie tv «Seinfeld», del 1991. Nell’episodio intitolato «La vendetta» il personaggio di Costanza si licenzia in un impeto di rabbia, e immediatamente si pente del suo gesto. Ma, senza neanche arrossire, il giorno dopo torna al lavoro con nonchalance sperando che nessuno si ricordi delle sue dimissioni. Peccato che l’espediente non funzioni, nel film come nella realtà.
(Pietro Vernizzi)