Per la tipologia B, saggio breve, tra i temi proposti c’è quello di ambito scientifico – tecnologico. Fino a poco fa non era stato possibile capire quale fosse l’andamento richiesto per via di scarse informazioni di cui alcune inesatte provenienti ai vari siti studenteschi. Siamo in grado di specificare adesso il titolo e le richieste esatte del tema di ambito scientifico-tecnologico. Il titolo è: “Le energie che cambiano il mondo” . Lo svolgimento deve essere basato sul testo “Ritorno a Chicago: Enrico Fermi e la nascita della fisica delle alte energie nel secondo dopoguerra (1946-1954)” tratto da “Giulio Maltese – Tratto dalla relazione su invito presentata al XXI Congresso Nazionale di Storia della Fisica e dell’Astronomia”. Tra i materiali presenti: una lettera a Edoardo Amaldi inviata nel 1945 in cui spiega perché è andato fuori dall’Italia. Nel dettaglio, il passaggio del testo di Maltese riprende il discorso tenuto da Enrico Fermi presso lo Union College nel Commencement Day dell’anno 1947. Ecco il passaggio principale tratto da libro di Maltese: “Così si esprimeva in un discorso del 1947: “Vorrei discutere con voi la crisi che la scienza attraversa da due anni a questa parte. In larga misura questa crisi è dovuta all’improvvisa consapevolezza, di parte dell’opinione pubblica e del Governo, del tremendo ruolo che la Scienza può avere nelle cose umane. L’importanza di questo ruolo era già nota. Ma il drammatico impatto portato dalla costruzione della bomba atomica lo ha portato nella pubblica consapevolezza in maniera così vivida che gli scienziati si sono trovati, inaspettatamente e talora contro la propria volontà, ad essere sotto i riflettori […] C’è una grande penuria di uomini di scienza ben preparati […] Ora le iscrizioni di studenti nei dipartimenti scientifici sono tornate a essere abbondanti. Spero che ben pochi di questi studenti siano attratti dal nuovo fascino che la scienza ha acquistato. La professione del ricercatore deve tornare alla sua tradizione di ricerca per l’amore di scoprire nuove verità. Poiché in tutte le direzioni siamo circondati dall’ignoto e la vocazione dell’uomo di scienza è di spostare in avanti le frontiere della nostra conoscenza in tutte le direzioni, non solo in quelle che promettono più immediati compensi o applausi.”
Come materiale aggiunto proposto dal minsiteor, il testo della lettera scritto da Fermi a Edoardo Amaldi, che recitava: “Caro Edoardo, ho avuto recentemente tue notizie da Fubini di ritorno dall’Italia. Ora che le comunicazioni postali con Roma sono ufficialmente riaperte spero che questa lettera abbia una buona probabilità di arrivarti. Come puoi immaginarti Lalla è restata molto addolorata delle notizie di suo padre; l’incertezza sulla sua sorte è molto peggio che il saperlo morto. Mi ha fatto molto piacere il sentire che tu e Wick sperate di poter organizzare presto la ripresa del lavoro scientifico, e che considerate l’avvenire con un certo ottimismo. Giudicando la situazione da questa riva dell’Atlantico ho talvolta la speranza che la ricostruzione dell’Italia possa forse essere meno difficile di quella di altri paesi europei. Certo il fascismo è caduto in una maniera così misera che non mi par possibile che abbia lasciato alcun rimpianto. Ho occasione di vedere ogni tanto Emilio, Bruno Pontecorvo e Bruno Rossi. Stanno tutti bene di spirito e di corpo. La piega degli avvenimenti sembra tale da giustificare la speranza che forse la fine della guerra non sia più molto lontana. Forse sarà possibile rivederci in un avvenire ragionevolmente prossimo. Ricordami a tutti e in particolare a Wick e a Ginestra”.