Nel giorno in cui il governo ha approvato le deleghe della Buona scuola, il Coordinamento Gae dice la sua sulle assunzioni dei precari della scuola. Nella lettera scritta da Marina Marinelli per il Coordinamento Nazionale Docenti GaE (Graduatorie ad esaurimento, ndr), riportata da OrizzonteScuola, si sostiene che “la legge 107/2015 ha gettato la scuola italiana nel caos più totale con una ricaduta su studenti, docenti e famiglie senza precedenti”. Si sottolinea poi che “i docenti di ogni ordine e grado avrebbero potuto contrastare la ‘riforma’ in fieri astenendosi dal partecipare al piano assunzionale dell’estate 2015”. Secondo il Coordinamento Gae “i neoassunti fuori sede con il piano straordinario sancito dalla legge 107/2015 che oggi si definiscono “deportati”, oltre che offendere i VERI deportati di ogni epoca storica, omettono che la domanda di assunzione era VOLONTARIA/FACOLTATIVA. Inoltre, suddetto piano prevedeva la possibilità di ricevere proposte di assunzione in sedi lontane da quelle di residenza, assegnate –anche questo era ben noto- da un misterioso algoritmo dall’ambiguo funzionamento. I VERI penalizzati di questa assurda riforma sono i 45.000 docenti che hanno scelto di non produrre domanda di assunzione poiché, all’immediata immissione in ruolo hanno anteposto gli affetti , confidando nel rispetto e nella stabilità della 107, nonché nella coerenza del governo centrale” (clicca qui per leggere tutto).
Via libera oggi da parte del Consiglio dei Ministri a otto delle nove deleghe sulla Buona Scuola. La Legge 107/2015 prosegue quindi il suo iter. Le deleghe approvate oggi riguardano, come riporta OrizzonteScuola: inclusione scolastica cultura umanistica; diritto allo studio; formazione iniziale e accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado; istruzione professionale; scuole italiane all’estero; sistema integrato di istruzione dalla nascita fino a sei anni; valutazione, certificazione delle competenze ed Esami di Stato. E’ rimasta fuori dall’approvazione la delega sul Testo Unico per il riordino delle numerose norme che riguardano il sistema nazionale scolastico. L’iter per l’approvazione prevede che i provvedimenti vadano ora in Conferenza Unificata per l’apposito parere e alle competenti Commissioni parlamentari di Camera e Senato e poi in Conferenza Stato-regioni. Saranno poi approvati di nuovo dal Governo e emanati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.