Tra i non pochi elementi di sorpresa e novità degli inizi del pontificato di Papa Francesco va annoverata la decisione di porre al centro dell’attenzione della vita della chiesa ancora una volta la famiglia, attraverso la celebrazioni di due sinodi, uno straordinario per il 2014 e un altro ordinario per l’anno successivo dedicati alle Sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione. Il papa ha individuato nella famiglia un problema così importante e decisivo tale da mettere in campo un cammino sinodale, particolarmente intenso: dalla nascita del Sinodo dei Vescovi è la prima volta che vengono convocate due assemblee generali (straordinaria e ordinaria) a distanza di un anno e sullo stesso argomento.
Nel corso dei primi lavori preparatori si sono precisati due basilari centri d’interesse: l’emergere di nuove e inedite problematiche e un divario sempre più profondo tra l’insegnamento ecclesiale sul matrimonio e la famiglia e il vissuto di molti cristiani. In un contesto culturale e sociale nel quale il sentire comune è sempre più distante, quando non ostile, ai paradigmi cristiani circa l’uomo, l’amore e il matrimonio, gli stessi membri della comunità ecclesiale mostrano di essere in grave difficoltà nei loro confronti: non ne comprendono le ragioni e, di conseguenza, non li assumono come criteri di vita. Implicitamente si può intravedere un altro accento di preoccupazione: proprio questa fragilità dell’esperienza cristiana condiziona pesantemente la capacità della vita della chiesa di misurarsi con successo proprio con le nuove questioni presenti nel mondo contemporaneo, dal momento che l’unica risorsa che può essere messa in campo con successo è una rinnovata testimonianza delle famiglie cristiane.
Dall’insieme di questi elementi si può mettere a fuoco il vero nocciolo della questione: un evidente scarto tra la non comune ricchezza e ampiezza dell’insegnamento ecclesiale su questi temi, prodotto in maniera unica in questi decenni, e la sua effettiva recezione nella vita della comunità ecclesiale.
Inoltre non va dimenticato quanto sia forte il pregiudizio, sollevata dalla cultura dominante, secondo il quale la chiesa continua a procedere nella direzione di mortificare l’affettività umana, pretendendone un controllo giustificato da una moralità antica e da un’incapacità a leggere le reali esigenze del cuore umano.
Il volume di Angelo Scola si pone all’incrocio di queste due urgenze per sostenere “la testimonianza” delle famiglie cristiane, la sola, insostituibile risorsa alla quale la missione della chiesa si può alimentare per essere davvero feconda e convincente.
Il lettore troverà in queste pagine innanzitutto un organico sviluppo degli insegnamenti di Giovanni Paolo II, attraverso una chiave di lettura sintetica: la nozione di mistero nuziale, intesa come interna articolazione di differenza sessuale, amore e fecondità.
Il tratto più originale di questa proposta consiste nella sua capacità di mostrare come, muovendo dalla domanda sull’amore umano, è possibile mettere in luce i tratti originali della rivelazione cristiana sull’esistenza di ogni uomo e sulla sua originaria vocazione alla comunione. Per questa ragione l’attenzione ai temi del matrimonio e della famiglia viene collocata in un contesto non settoriale, ma dà ragione della loro centralità nell’umana esistenza, giacché «l’uomo non può vivere senza amore» (Redemptor hominis 10): in forza di questo convincimento si può apprezzare – senza separazioni artificiose – sia l’assoluta novità del Vangelo della famiglia, rivelato in Cristo, sia la sua capacità di incontrare ogni uomo, teso al compimento delle esigenze fondamentali del suo cuore.
La costante preoccupazione di manifestare la novità e la capacità inclusiva della figura di Gesù Cristo nei confronti della totalità dell’esperienza umana, così come essa si dà nel qui ed ora nella storia del mondo, permette di fare emergere un forte profilo pastorale dei temi studiati. Si viene accompagnati a prendere piena consapevolezza di quanto i temi dell’amore, del matrimonio e della famiglia rappresentino davvero un «caso serio» della presenza della chiesa nel mondo contemporaneo.
Mirando a questa sfida, percepita come centrale nella vita ecclesiale già a partire dal Vaticano II, il volume propone un approccio positivo e propositivo, espresso sinteticamente così: la proposta del «bell’amore» fa della chiesa il testimone del grande sì di Dio all’umanità.
Nel medesimo tempo, la presentazione dei tratti distintivi di questo amore bello, tutto radicato nel cuore del mistero cristiano, offre un prezioso percorso di verifica. Essa si rivolge al vissuto quotidiano degli uomini e delle donne del nostro tempo: i ben noti equivoci e contraddizioni, tipici di questo nostro tempo di singolare travaglio, solo in apparenza paiono avere la forza di negare ad ognuno la speranza di una vita affettiva piena e feconda. Tale speranza attende, piuttosto, di diventare esperienza quotidiana: qui le famiglie cristiane sono provocate a darne ragione, accettando la provocazione ad un paragone − certamente non facile − con l’umanità del tempo presente, al riparo da sterili contrapposizioni polemiche e da un ingenua accondiscendenza alla mentalità dominante.
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Angelo Scola, “Il mistero nuziale. Uomo-donna, matrimonio e famiglia”, Marcianum Press, Venezia 2014