Il primo aggregatore mondiale delle missioni social: così si presenta il sito socialbombing.org. Lo scopo del sito è chiedere al ministro della cultura Franceschini di non introdurre come invece vorrebbe la tassa Siae su smartphone e tablet. Grazie a questo sito si può inviare un tweet di protesta o di proposta in un numero illimitato di volte. Ma twitter sta pensando di bloccare l’iniziativa perché troppo vicina a un tentativo di spame dunque vietata da twitter stesso. Ecco come spiega in cosa consiste il social bombing il fondatore del sito Marco Camisani Calzolari: “La vera novità è la possibilità di aggregare azioni che fino a ieri erano sparse o singole. Al contrario delle petizioni online, non bisogna aspettare un certo numero di adesioni prima di poter iniziare a far pesare il messaggio. E poi è tutto trasparente: i numeri sono pubblici, facilmente controllabili”. Ma se twitter dirà di no, tutto sarà reso impossibile.