Si conoscevano casi del genere nel mondo animale, difficilissimo rintracciarne di uguali nella razza umana, ma la scienza non li ha mai esclusi. Un trentaquattrenne originario di Washington negli Stati Uniti viene definito dai media il primo caso mai segnalato di paternità appartenente a una chimera umana, qualcuno cioè con dei geni in più dei suoi perché “assorbiti” da un gemello perduto all’inizio della gravidanza. Come si sa per chimera dal punto di vista biologico si intende “un animale che ha due o più popolazioni differenti di cellule geneticamente distinte che sono originate da diversi zigoti; se le cellule differenti emergono dallo stesso zigote viene chiamato mosaico genetico”. Dal punto di vista umano, si calcola che un feto su otto inizialmente si forma da una gravidanza multipla e può succedere che cellule del feto che non sopravvive vengano assorbite dal gemello che resta in vita. E’ quello che è sarebbe successo al 34enne americano quando facendo un test di paternità è risultato che il tipo di sangue del figlio della coppia non apparteneva a nessuno dei due genitori. I due avevano avuto il figlio grazie alle procedure di una clinica per la fertilità e inizialmente hanno pensato che lo sperma dei donatori fossero stati mischiati tra di loro. A questo punto il padre ha fatto un altro tipo di test ed è venuto fuori che di fatto il padre genetico del bambino è lo zio mai nato. Lo sperma dell’uomo infatti aveva un 10% di geni suoi mentre i geni trovati nella sua saliva erano del tutto diversi. Gemni diversi nella stessa persona significa che quei geni sono stati assorbiti durante la gravidanza da un altro organismo umano. Casi del genere si sono già verificati in passato. Una donna di Boston tempo fa aveva scoperto che le cellule del suo sangue avevano una serie di geni mentre nelle sue ovaie c’erano geni del tutto diversi. Aveva avuto due figli con geni diversi dai suoi. Si è capito che la vera madre genetica dei figli era la gemella mai nata. Casi come questi visto che sempre più persone si rivolgono alle cosiddette cliniche della fertilità possono diventare sempre più comuni, perché i trattamenti di fertilità hanno maggiori probabilità di portare a nascite multiple.