Esiste un farmaco in grado di rallentare dell’88% la crescita del cancro alla prostata. La scoperta, considerata “una pietra miliare” dal New England Journal of Medicine, è nata da una collaborazione tra l’Insitute of Cancer Research e l’Università di Cambrige che hanno condotto studi ed esperimenti su quarantanove pazienti di sesso maschile con un tumore alla prostata in fase avanzata e resistente ad ogni genere di terapia. Il farmaco in questione viene generalmente utilizzato per il cancro alle ovaie e alla mammella ma pare che abbia consentito anche di combattere il tumore alla prostata di quattordici dei sedici pazienti la cui massa tumorale era stata causata da una mutazione genetica. Joaquin Mateo, uno dei ricercatori che hanno preso parte allo studio, ha fatto presente che i pazienti che avevano deciso di partecipare alla sperimentazione potevano vivere al massimo altri dodici mesi e che, invece, molti di loro sono ancora in vita e, dopo aver assunto il farmaco per più di un anno, stanno addirittura facendo notevoli progressi. Il farmaco in questione si chiama Olaparib e Joaquin Mateo si augura che ben presto possa essere utilizzato negli ospedali anche per le terapie considerate ordinarie. Gli studiosi hanno inoltre precisato che proprio la terapia genetica deve essere considerata la nuova frontiera dell’oncologia poiché è molto meno invasiva e molto più efficace di quella tradizionale. In ogni caso, resta ancora tutto da approfondire il problema legato alle spese da sostenere per l’acquisto di questo farmaco anti-tumorale. In Gran Bretagna, ad esempio, l’Olaparib non viene elencato tra i farmaci di base contro il tumore alle ovaie poiché la spesa di quattromila sterline è stata giudicata eccessiva per le casse delle autorità sanitarie. Il fatto è che, stando a quanto dichiarato dagli esperti, questo farmaco potrebbe allungare notevolmente la vita a tutti quei pazienti che non possono essere operati o che, comunque, non hanno la possibilità di curare il tumore in un altro modo.