Dopo gli ultimi casi di cronaca, di bullismo e le tante segnalazioni riguardo la presenza di contenuti non adatti ai minori, il Moige (Movimento Italiano Genitori), associazione di promozione sociale impegnata nella salvaguardia dei ragazzi, fa sapere di aver presentato formale denuncia alla Procura della Repubblica di Roma nei confronti di Facebook. Il social network, infatti, sarebbe colpevole di “omesso controllo e vigilanza nel tragico caso della giovane Carolina Picchio di Novara. Siamo pronti a costituirci parte civile in tutti i prossimi episodi di mancato controllo a danno dei minori da parte di Facebook”, scrive l’associazione. Viene inoltre ritenuto molto grave che la multinazionale “non effettui una vigilanza sulle piazze virtuali, che sembrano diventate lo strumento privilegiato per pedofili e bulli. Siamo indignati e preoccupati per il silenzio e l’indifferenza di chi gestisce questi potenti mezzi di comunicazione, senza un’adeguata politica di tutela dei minori”. La denuncia, articolata su tre punti cardine, “nasce per far si che non si ripetano casi come questo, in cui i minori si trovano coinvolti così gravemente fino a rischiare e perdere la loro stessa vita”, continua a spiegare il Moige. Facebook richiede agli utenti, all’atto della registrazione, la formalizzazione di un contratto, che nel caso dei minori “è illegittimamente sottoscritto, essendo contrario alle leggi del nostro ordinamento per un minore sottoscrivere un contratto”. I minori, quindi, “vengono coinvolti in questo social network non solo senza il consenso genitoriale, ma anche senza che sia riconosciuta al genitore la possibilità di esercitare la legittima potestà di controllo sul proprio figlio. Come genitori siamo di fatto defraudati del nostro ruolo primario di educatori”.