L’Italia è nella top 20 delle nazioni più pigre al mondo, con oltre 24 milioni di sedentari, pari a circa il 42 per cento della popolazione e un indice di inattività del 54 per cento. A lanciare l’allarme sono i medici dello sport, e lo fanno da Catania, dove sono riuniti per il congresso nazionale. Secondo i medici, la sedentarietà è una malattia, quindi andrebbe trattata come tale e dovrebbe essere riconosciuta dal Servizio sanitario nazionale. I più pigri risultano essere i ragazzi, mentre gli over trenta “iniziano a praticare sport come fattore di aggregazione o per seguire i consigli del medico”. “Una volta finita la scuola, dove già le strutture sono carenti, gli adolescenti non trovano invece le attrezzature e gli spazi adatti e abbandonano di conseguenza l’attività fisica. Diventa importante quindi sfruttare anche lo spazio che i media offrono per comunicare l’importanza dell’esercizio fisico», dicono dalla Federazione medico sportiva italiana (Fmsi). Intanto diversi studi hanno dimostrato che la sedentarietà riduce, oltre a fare male a livello fisico, la neuroplasticità e le dimensioni dell’ippocampo, inoltre favorisce l’invecchiamento dei telomeri, una sorta di orologio biologico delle cellule. L’attività fisica è molto consigliata anche nella terza età perché favorisce un effetto neuroprotettivo. «Il movimento fisico è, insieme alla corretta alimentazione, uno dei garanti del benessere individuale. E va prescritto come terapia, al pari di un farmaco, nella giusta dose individuale, dove la sedentarietà deve essere riconosciuta come patologia», spiegano i medici dello sport. I medici dunque puntano il dito contro la sedentarietà e aggiungono: “Per tutti questi motivi, il messaggio scientifico che vuole arrivare al Ministero della Salute è di procedere insieme alla Fmsi su un percorso ormai necessario e non dilazionabile per la salute di tutti i cittadini, che vede il riconoscimento della sedentarietà come patologia all’interno del Ssn”. Intanto, tornando alla classifica, l’Italia occupa il 17° posto della top 20. Se si guarda all’Unione europea siamo invece quinti, superati da Malta, Cipro, Serbia e Regno Unito. Nel 2013 l’Istat ha censito oltre 24 milioni di sedentari. (Serena Marotta)