Il lander Philae rilasciato dalla sonda Rosetta è atterrato con successo sulla cometa Churyumov-Gerasimenko. Un traguardo storico per l’Esa dopo la partenza di Rosetta dallo spazio-porto europeo di Kourou, in Guiana francese, il 26 febbraio scorso. Ma come mai il lander che in questo momento si trova sulla cometa per studiarla si chiama Philae? Il nome è stato scelto dall’Esa al termine di un concorso lanciato nei quattro paesi europei, Italia, Francia, Germania e Ungheria, membri del consorzio che lo ha realizzato. A vincere è stata Serena, ragazza di 15 anni che aveva appunto proposto il nome Philae che, come spiegato proprio dall’Agenzia Spaziale Europea, deriva dall’isola Pi-laq sul Nilo, ora sommersa nel lago di Nasser nato dalla diga di Assuan. Si tratta del nome dato all’isola dagli antichi egizi dal quale derivò il greco Philai, poi latinizzato in Philae: in quell’isola fu trovato un obelisco con un’iscrizione bilingue contenente i nomi di Cleopatra e Tolomeo, la stessa iscrizione che permise allo storico francese Jean-Francois Champollion di tradurre la stele di Rosetta, svelando così l’alfabeto geroglifico egizio.
Per festeggiare l’atterraggio del lander Philae rilasciato dalla sonda Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, prima missione di questo tipo mai realizzata, l’Esa ha pubblicato pochi minuti fa sul suo canale YouTube il terzo brano musicale appositamente composto da Evangelos Odysseas Papathanassiou, polistrumentista greco celebre con il nome di Vangelis. La sua musica, scrive proprio l’Esa, è spesso legata ai temi della scienza, della storia e dell’esplorazione: tra le sue maggiori opere ci sono alcune colonne sonore come quelle per i film Blade Runner, Antarctica, Missing – Scomparso, 1492 – La conquista del paradiso e Alexander. Nel 1982 ha vinto l’Oscar per la colonna sonora del film “Momenti di gloria” di Hugh Hudson.
Grandissima attesa ed emozione per una nuova conquista dello spazio da parte dell’uomo. Ma adesso l’attesa è finita, ma non l’emozione e la felicità per il passo compiuto con successo: il lander Philae di Rosetta è atterrato sul nucleo della cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko: è il primo veicolo a compiere una simile impresa, segnando un primato senza precedenti nella storia dell’esplorazione spaziale, che non taglia semplicemente in traguardo storico e inmepsabile, bensì segna un nuovo punto di partenza che potrebbe rivelare la veritò sulla formazione dei pianeti e sulla struttura del nostro sistema solare. La missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha raggiunto il più spettacolare e ambizioso dei suoi obiettivi dopo dieci anni di volo in orbita.
L’astrofisico Amedeo Balbi ha postato su Twitter un video di YouTube che ritrae l’attore canadese William Shatner, celebre soprattutto per aver interpretato il capitano Kirk nella serie televisiva di fantascienza Star Trek. L’attore augura buona fortuna al team di Rosetta, che oggi pomeriggio prova a fare arrivare una sonda sulla cometa 67P. La sonda è stata sganciata stamattina intorno alle 10 e ha impiegato sette ore per raggiungere la cometa, l’arrivo è previsto per le 17 ore italiane. Mancano quindi 45 minuti all’evento storico. Rosetta, lo ricordiamo, ha attraversato una distanza di 511 milioni di chilometri dalla Terra ed è stata lanciata il 2 marzo di dieci anni fa. Si è verificato un intoppo: non c’è stata la conferma di funzionamento di un sistema che garantisce lo sbarco sul nucleo. Prima di arrivare a destinazione Rosetta ha avvicinato due fossili del Sistema Solare: gli asteroidi Steins e Lutetia. Insomma, ci siamo: la sonda Philae sta per raggiungere la cometa e l’evento si potrà seguire in diretta dalle 16, su Rai scuola (canale 146 del digitale terrestre). Lo scopo della sonda è quello di raccogliere informazioni importanti sulla nascita del Sistema Solare, analizzando appunto la cometa.
È arrivato il primo segnale dal lander Philae, il robot che due ore fa si è sganciato dalla sonda Rosetta e che adesso sta scendendo verso la cometa. Un cammino che richiede sette ore e che arriverà a destinazione per le 17 di oggi. Lanciata il 2 marzo 2004, Rosetta ha attraversato una distanza di 511 milioni di chilometri dalla Terra e prima di arrivare a destinazione ha avvicinato altri due fossili del Sistema Solare: gli asteroidi Steins e Lutetia. «Non sappiamo se funzionerà il motore a razzo che deve spingere Philae verso la superficie mentre l’arpione si conficca nel suolo ancorandola con sicurezza. Se non si attiva, Philae potrebbe rimbalzare e andare anche perduto». Lo dice Paolo Ferri, direttore delle operazioni interplanetarie al centro Esoc dell’Esa a Darmstadt in Germania, che spiega la mancata conferma di funzionamento di un sistema che garantisce lo sbarco sul nucleo. In pratica è successo che una valvola che doveva aprirsi per rilasciare il gas che alimenta il propulsone non si è aperta e neppure il sistema di riserva ha funzionato, è rimasto infatti silenzioso. “Speriamo solo che si tratti di un sensore che non funziona, il quale avrebbe dovuto dirci che tutto procedeva bene. intanto siamo soddisfattissimi per le operazioni di distacco di Philae dalla sonda madre Rosetta avvenuto senza alcuna difficoltà, consentendo alla stessa sonda di proseguire nella sua missione intorno all’astro con la coda», sottolinea Ferri.
La sonda Rosetta ha rilasciato il robot Philae, che è pronto per iniziare la discesa sul nucleo della cometa. Lo conferma L’Agenzia Spaziale Europea. Atterrerà questo pomeriggio alle 17 Philae, il lander della sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Un momento storico, di un avvenimento iniziato nel 2004 con il lancio dalla Terra. La Rai seguirà la diretta dalle 16, su Rai scuola (canale 146 del digitale terrestre). La sonda ha lo scopo di analizzare la cometa e sta raccogliendo informazioni importanti sulla nascita del Sistema Solare. Una missione questa, che vede la partecipazione anche dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il piccolo robot-laboratorio, che pesa 100 chilogrammi, si trova a circa 511 milioni di chilometri dalla Terra e ad una trentina di chilometri dalla superficie del nucleo della 67P e avrà il compito di analizzare la composizione del nucleo. Intorno alle 10 del mattino, Philae si è staccato da Rosetta ad una quota di circa 20 chilometri e per completare l’accometraggio impiegherà circa sette ore, raggiungendo un luogo denominato Agilkia. Se tutto procederà come previsto, la sonda una volta posata su 67P invierà un segnale di conferma per le ore 17. Nell’attesa, l’Esa ha diffuso il suono della cometa. È una specie di melodia che la 67P diffonde nello spazio, registrata da uno degli strumenti di bordo di Rosetta. Si tratta di un canto che si manifesta sotto forma di oscillazioni nel campo magnetico che circonda la cometa, con una frequenza compresa tra 40 e 50 millihertz, non percepibile dall’orecchio umano. Il canto è stato amplificato 10mila volte per farlo percepire all’orecchio umano. (Serena Marotta).