Giampiero Massolo, direttore del DIS, presenta la versione rinnovata del sito dell’Intelligence (www.sicurazzanazionale.gov.it): “All’evoluzione della minaccia corrisponde l’evoluzione della comunicazione, e con un po’ di trepidazione, ma con grande ambizione”. Il contributo alla sicurezza nazionale e del cittadino deve essere globale, tutti vi devono partecipare: “Ho sempre pensato che servizi segreti e comunicazione non sia un ossimoro. Quindi non potevamo non essere online, con una presenza qualificata, per rispondere al dovere morale di far sapere al cittadino come la sicurezza nazionale non sia un concetto astratto. Ma qualcosa che riguarda tutti noi. E a cui dobbiamo contribuire”, prosegue, utilizzando l’esempio di un marinaio che trova un bullone in una portaerei: “Può buttarlo in mare, per non avere grane. O alzare il braccio e garantire la sicurezza di tutti: a questo vogliamo tendere”. La donna nel filmato ci tiene a specificare “L’Italia è il tuo Paese”, un nazionalismo che emerge dal video mostrato ed illustra il corposo numero di agenti segreti che lavorano per la nostra sicurezza. Un rinnovamento globale fa del nuovo sito un mezzo accessibile sia a smartphone che tablet. La sezione “Lavora con Noi”, a partire dal primo luglio 2013, accetterà i curriculum alla ricerca di professionalità adeguate: “I più ricercati sono gli analisti di economia finanziaria, gli esperti di cibernetica e informatica e gli economisti energetici”, viene specificato da Massolo. Parte inoltre la collaborazione con le università: alla Sapienza di Roma nascono due master: “Comunicare il silenzio non è semplice” ammette Paolo Scotto, responsabile delle comunicazione e creatore del sito rinnovato, interattivo e volto a spazzare via l’alone di mistero che vigeva in passato intorno a queste realtà. Arrivano i complimenti del sottosegretario con delega ai servizi Marco Minniti: “È giusto che Paese sappia che non siamo un Paese di gattini ciechi. Ma interlocutori seri nel mondo dell’intelligence internazionale dove conti per quello che sai. Si è rotta idea che l’intelligence sia un mondo opaco. Noi faremo un road show in tutte le università italiane. Abbiamo bisogno di maggiore conoscenza su aspetti scientifici e lingue di tutto il mondo”. Perché, conclude, “sicurezza è libertà”. Conclusione sul Datagate, a parlarne è il direttore del Dis che afferma: “In Italia non potrebbe accadere allo stesso modo, perché il nostro ordinamento giuridico è più spostato verso le garanzie individuali”.