Light Peak, letteralmente “Picco di luce”. Questo suggestivo nome indica una tecnologia innovativa alla quale Intel, la più importante multinazionale nel campo dei semiconduttori, sta lavorando da qualche anno. Grazie all’implementazione di questa innovazione sarà possibile realizzare collegamenti super-veloci tra computer e devices (periferiche o altri computer, ndr) differenti.
E se consideriamo che la promessa è quella di poter scambiare i file fra due computer alla velocità minima di 10 Gigabyte al secondo, ci rendiamo subito conto che “super” vuole dire in questo caso veramente fuori da ciò con cui normalmente abbiamo a che fare, e per i più esperti nuove possibilità si schiuderanno.
Ma non solo: alla ricerca di possibilità di connessioni sempre più potenti, si associa l’esigenza di rendere sempre più semplice anche il modo attraverso cui le connessioni vengono effettuate. Attualmente infatti abbiamo porte e cavi differenti per periferiche diverse, ma con la nuova tecnologia il sogno di avere un solo tipo di cavo e porta per periferiche differenti, dalle linee internet alle stampanti, agli schermi, alle TV 3D, ecc. sembra poter essere a un passo.
Intel infatti si è data da fare, spinta anche da altre case di produzione particolarmente sensibili alle innovazioni che aumentano la potenza delle macchine e semplificano la vita degli utenti, come Apple, Sony e LaCie, e ha iniziato un percorso tecnologico sfruttando una tecnologia semplice e potentissima come la trasmissione in fibra ottica, il cuore della tecnologia Light Peak. La fibra ottica, infatti, è un sistema di trasmissione dati veloce e potente e garantisce la possibilità di trasmettere anche a lunghe distanze con perdite di segnale significativamente inferiori rispetto alle normali linee di trasmissione metalliche.
Il segreto della tecnologia Light Peak è perciò l’integrazione di un componente perfettamente conosciuto, a basso costo e già notevolmente utilizzato come la fibra ottica (per esempio, le linee di trasmissione sottomarine sono tutte in fibra ottica), che trasmette segnali ottici, con i sistemi elettronici “tradizionali”, che trasmettono segnali elettrici.
Le performance della Light Peak sono eccezionali e sfruttano efficacemente le caratteristiche della fibra ottica: 10 Gb al secondo come valore minimo di banda passante, a salire fino a 100 Gb. Questo significa che – per esempio – si potrà trasferire il contenuto di un intero Blue-ray in meno di 30 secondi, attraverso connessioni più lunghe e flessibili.
Light Peak è complementare alle esistenti tecnologie I/O della Intel, un acceleratore della velocità di trasmissione dati dei sistemi elettronici “tradizionali”, sviluppato per evitare che nei network si creino dei colli di bottiglia che diminuiscono la velocità complessiva della trasmissione, e ha inoltre la capacità di supportare diversi protocolli di trasmissione simultaneamente sullo stesso cavo, prefigurando dunque una semplificazione inaudita delle connessioni fra PC e qualsiasi tipo di periferica, anche altri PC. Per intendersi, in un futuro non lontano potremmo non dover avere più a che fare con sigle come USB, VGA, Fire Wire, e perfino Ethernet.
Tutto questo è già stato annunciato nel 2009 e presentato tramite modelli sperimentali e dimostrativi nel 2010, e nel 2011 dovrebbero comparire le implementazioni definitive, che apriranno la strada alla diffusione del nuovo sistema sul mercato nel 2012. Alcuni pensano che possa diventare perfino inutile possedere hard disk molto capienti: con Light Peak sarebbe più rapido immagazzinare i propri dati su server on line e scaricarli in pochissimo tempo al momento del bisogno piuttosto che utilizzare un hard disk “domestico”.
Ma c’è di più: la possibilità di trasferire dati a questa velocità sbalorditiva apre la prospettiva alla realizzazione di PC completamente nuovi, con connessioni Light Peak fra le varie componenti interne, che sarebbero più efficienti, più potenti, in grado di fare cose che forse ancora non riusciamo a prefigurare. Certamente le possibilità cresceranno a dismisura, dalla realizzazione efficiente di “cloud computer” alla meta agognata dei teorici dell’informatica e dell’ottica: il quantum computer. Potremmo essere in prossimità di una vera e propria rivoluzione. Il futuro è dietro l’angolo.