Gli insegnanti di Savona che hanno sostenuto il concorso per entrare in ruolo si stanno preparando ad una contestazione contro un sistema che non ha funzionato: da qualche giorno sta girando sui social, per email e su WhatsApp un “Appello a difesa della scuola pubblica” da sottoscrivere e inviare poi al Pd in senato per sollecitare il ritiro del ddl della Buona Scuola. L’appello, che è servito a raccogliere circa 50mila firme a livello nazionale, ora è approdato a Savona: «Per noi docenti abilitate di seconda fascia questo concorso si è rivelato deleterio. Erano prove differenti da quanto era stato preannunciato: tutti noi c’eravamo preparati su tutt’altro. Lavoreremo ancora o perderemo il posto nella graduatoria?», gli interrogativi di un gruppo di insegnanti di Lettere delle superiori, riportati da Il Secolo XIX. Un problema anche di commissioni secondo Garino della Cisl: «Ricordiamoci che il Governo aveva stanziato un euro all’ora per pagare i commissari. La cifra è poi stata quasi triplicata a seguito delle proteste, ma anche perché nessuno si proponeva per la mansione. Hanno aderito, soprattutto, insegnanti in pensione, distanti dalle nuove teorie didattiche, che facevano parte delle domande del concorso. Un pasticciaccio».
Il concorso scuola 2016 continua a presentare alcune criticità. Dopo il caso dei candidati docenti della Sardegna, i quali hanno lamentato trattamenti differenti e negativi rispetto ai candidati delle altre Regioni, una denuncia giunge ora anche dai professori pugliesi. Orizzonte Scuola nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera da parte di alcuni docenti della Regione Puglia relativamente al reclutamento dei Commissari per le procedure del concorso scuola 2016. Nello specifico ci si domanda se la scelta dei commissari sia in base ai titoli o in base ad un criterio di vicinanza alla sede d’esame. Nei fatti, dal momento che gli orali della Primaria si terranno a Bari, sarebbero stati selezionati solo docenti residenti nel capoluogo pugliese. Diversamente, per gli orali dell’Infanzia che si terranno a Lecce, sarebbero stati chiamati solo docenti che risiedono nel capoluogo salentino. L’Urs, dunque, avrebbe preferito una soluzione più “economica” rispetto a quella basata unicamente sui titoli culturali e di servizio. I dubbi relativi alla procedura di reclutamento, dunque, sono rivolti all’Urs Puglia ma anche al Miur che avrebbe mostrato non poche criticità nell’organizzazione dei vari concorsi come sottolineato dalle denunce finora giunte da parte dei candidati docenti.
Il concorso scuola docenti 2016 entra nella settimana decisiva per poter concludere tutte le correzioni alle prove scritte e fissare l’intero calendario per le prove orali: l’attesa è tanta e per alcuni insegnanti candidati al posto in cattedra per il prossimo anno scolastico, più di altri, i disagi proseguono notevolmente. Con numerose lettere spedite al Miur e ai vari portali specializzati sul mondo della scuola italiani, alcuni candidati docenti della Sardegna lamentano una disparità di trattamento in negativo rispetto ad altri colleghi. Ad esempio, con una lettera ad Orizzonte Scuola, una insegnante denuncia il forte problema per chi vive in Sardegna: la prova pratica e poi quelle orali le dovrà sostenere a Frascati, nel Lazio, con un costo notevole di spostamento, raggiungimento delle scuole addette alle prove, fuori Roma quindi molto scomode, ma anche e soprattutto di costi economici. «Purtroppo questo concorso peserà (ed ha già pesato) pesantemente sulle mie tasche e Il MIUR se ne frega di quanto possa essere proibitivo spostarsi da e per la Sardegna,o da altre zone d’Italia, nei mesi di luglio e agosto, anche perché probabilmente l’orale lo faremo (sperando nel buon esito delle altre prove) ad agosto». Attacco duro al Ministero che probabilmente ora dovrà intervenire per cercare di risolvere una situazione oggettivamente complessa: tra prova pratica e orali, lo spostamento per gli insegnanti sardi farà spendere moltissime risorse economiche. Come porre fine a questa difficile situazione?