Arriva Reader, il nuovo progetto di Facebook, social network tra i più popolari del pianeta. Il nome è già abbastanza eloquente, e nel dettaglio metterà a disposizione dell’oltre miliardo di utenti un servizio di lettura delle notizie pubblicate dagli iscritti al sito. Secondo quanto evidenziato dall’autorevole Wall Street Journal, Mark Zuckerberg insieme al suo team di sviluppo sarebbe già all’opera su tale progetto da più di un anno. Dal punto di vista grafico sarà molto simile ad un giornale, come i prodotti Flipboard o Pulse. L’ambizione di Facebook è quella di creare veri e propri quotidiani composti da tutti i contenuti condivisi dagli utenti di Facebook, dando così vita a organi di informazione personalizzabili in base a quelle che sono le nostre preferenze in determinati settori di informazione. Viene lanciato dunque il guanto di sfida ai diretti concorrenti Flipboard e Pulse, che contano su oltre 50 milioni di utenti e 20 milioni di iscritti, ma si ricorda che il social network per eccellenza ha una base di oltre 1 miliardo di utenza. Come ricorda ancora il Wall Street Journal, non è ancora ben chiaro come e quando verrà rilasciato tale sistema di lettura e condivisione di notizie, ma certo è che l’ambizione di Facebook è quella di creare, oltre ad un servizio migliore rispetto ai due sopracitati rivali, un’alternativa a Google Reader, in chiusura il prossimo 1 Luglio. Per Reader di Facebook si parla di un’app dedicata ai device quali smartphone e tablet in grado di rilanciare l’identità del colosso di Zuckerberg, che ad oggi soffre di un momento di stasi dopo aver sfondato il muro del miliardo di iscritti. Da notare come nel corso degli anni sia mutato l’obiettivo di Facebook, nato come sito di aggregazione, quest’oggi si pone alla community web come un mezzo per interagire e uno spazio per lo scambio, la condivisione, la scoperta e la lettura di notizie da tutto il pianeta. Tutto ciò, come rivela il WSJ, è volto inoltre ad aumentare considerevolmente il tempo di permanenza sul sito da mobile: secondo fonti esterne interpellate dal quotidiano statunitense, mediamente gli utenti stanziano per pochi minuti alla volta, giusto per guardare la timeline e controllare le proprie notifiche.