Houston, abbiamo un problema. O meglio: come noi, hanno un problema molti abitanti dell’hinterland milanese che non potranno più venire a lavorare con la propria auto in città a partire dal prossimo 21 gennaio. E, forse, ancora di più sono quelli che non potranno più farlo dall’ottobre del prossimo anno. Tutta colpa dei loro motori diesel, che nel primo caso sono euro 3 o antecedenti e nel secondo sono addirittura euro 4. Le loro auto hanno più di dieci anni e sono da buttare perché le vie di accesso a Milano verranno presidiate da 180 sentinelle elettroniche che leggeranno le targhe, verificheranno la classe di emissione e sanzioneranno i trasgressori con una multa di 80 euro. Lo ha confermato il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha chiamato la bella iniziativa Lez, ovvero “Low emission zone”, perché forse l’acronimo di “Zona a basse emissioni”, Zabe, suonava molto peggio.
Questa notizia è la naturale conseguenza del battage mediatico che ci sta inondando da alcuni mesi usando fonti per lo meno discutibili e spaventandoci con titoli tipo “Il diesel provoca 10mila morti in Europa” oppure “Milano nord-Monza, 115 morti premature ogni anno per il diesel”. Il primo, ammettiamolo, è un po’ più forte, ma anche un po’ più finto perché nessuno sa neanche vagamente quanti sono i decessi legati a una qualsiasi emissione di inquinanti. Per farlo si usa, ascoltate bene, la funzione di rischio dell’Organizzazione mondiale della sanità: per il pm 2,5 ogni 10 microgrammi al metro cubo, l’aumento della mortalità è del 6%. Perché? Come hanno fatto a stabilirlo? È questione di matematica e non si discute. Quindi se il diesel emette polveri sottili Pm 2,5 provoca morti. Lapalissiano. Poco importa se, usando gli stessi metodi, li provoca anche il rotolamento delle gomme, che più democraticamente riguarda tutte le trazioni, anche quelle elettriche. Li provocano le caldaie per il riscaldamento. E li provochiamo persino noi quando, ingenuamente, camminiamo per strada con le nostre scarpe, consumandole.
E, direte voi, i famigerati Nox che produce solo il motore diesel? Non ci crederete mai, ma ci sono pareri discordanti. Per l’Europa sono il diavolo, per gli americani sono un gas blando che ha come problema fondamentale quello di creare lo smog fotochimico sconfitto definitivamente dalle marmitte catalitiche.
Ma tant’è, Milano ha decretato: “abbasso i diesel e viva i benzina”. Ma anche qui c’è qualcosa che non va. Un esempio, solo per farvi venire qualche dubbio. Se volete suicidarvi non potete chiudervi in un garage con un’auto con un motore a gasolio, ma dovete usarne una che va a benzina. Nel primo caso tossirete e, forse, morirete “prematuramente” tra qualche decina d’anni, ma non riuscirete a togliervi la vita semplicemente perché le sue emissioni, al contrario di quelle dei motori a benzina, non sono mortali.
Resta il problema di decine di migliaia di pendolari che non potranno più usare l’auto per arrivare a Milano. E considerando che non possiedono veicoli ultimo modello, non li possiamo certo considerare nella fascia delle persone più ricche, di quelle che possono permettersi i cambiare l’auto a ogni capriccio del legislatore. Cosa faranno? Qualcuno magari farà dei debiti per comprare un mitico Euro V-VI o un’auto a benzina. Altri useranno i mezzi pubblici. In ogni caso non è un’iniziativa molto popolare. Forse per questo i vecchi diesel che arrivano da fuori città (ovvero quelli che non abitano a Milano e non votano per il sindaco) verranno multati, mentre chi li userà dentro la cerchia cittadina dovrà essere fermato da un vigile urbano. Cosa ben più difficile.