Ricordate il film “L’aereo più pazzo del mondo”? Ecco, su un volo di linea Copenaghen-Stoccolma stava per succedere una situazione simile. Mentre uno dei due piloti era andato in bagno, l’altro lo aveva incidentalmente chiuso fuori. Il problema era che l’aereo adesso era in mano al solo pilota automatico…
Due piloti evidentemente non bastano. Ce ne vorrebbe un terzo, ma anche questo sarebbe inutile se qualcuno vi chiude fuori della cabina di pilotaggio. Ci penserà il pilota automatico, ma sarà abbastanza affidabile da riportarvi a terra? Chissà se i passeggeri del volo Copenaghen-Stoccolma delle linee aeree svedesi SAS sono stati in grado di rendersi conto di cosa stava succedendo. La storia è questa: mentre sono in volo, uno dei due piloti deve recarsi in bagno. Esce dalla cabina di pilotaggio. Per qualche motivo poco chiaro, la porta della cabina di pilotaggio si chiude e rimane bloccata.
Niente paura, direte voi, dentro ci sarà sicuramente il secondo pilota. Sì, è vero. Il problema è però che il secondo pilota la notte prima ha dormito solo quattro ore e si trova al quarto giorno consecutivo di un turno di cinque giorni in totale. Già in precedenza, racconterà, durante il volo faceva fatica a tenere gli occhi aperti. Quando il suo collega esce, ha un crollo totale e si addormenta di colpo.
E’ allora che il primo pilota fa ritorno al suo posto di guida. Ma trova la porta sbarrata, la porta per qualche motivo non chiarito si è chiusa e sbarrata. Intanto il volo è completamente in mano al pilota automatico. Quando il primo pilota suona il campanello per farsi aprire, non ottiene risposta. A questo punto, se fossimo stati nel film L’aereo più pazzo del mondo, sarebbe scattata la luce di allarme con la scritta "Panico!", perché la situazione si sta facendo realmente da panico.
E se al collega fosse successo qualcosa di grave, come un fulmineo attacco e fosse morto? Chi mai riporterebbe a terra l’aereo. Fortunatamente il secondo pilota è solo addormentato e quando finalmente sente il campanello che suona prova ad alzarsi. Non è finita: il sonno in cui era sprofondato era così profondo, che per qualche – lungo – minuto non riesce ad aprire la porta. Panico? Fortunatamente ci riuscirà e tutto finirà bene. La compagnia aerea ha già comunicato che non saranno prese azioni disciplinari contro il pilota dormiglione.
Ma ci si domanda se i passeggeri, adesso che la storia è sui giornali di mezzo mondo, saliranno ancora tranquilli e volentieri sui voli della compagnia SAS per cui lavora il pilota dormiglione… E se i piloti si addormentano tutti e due? E’ quanto successo su un volo che da Honolulu si dirigeva a un’altra città hawaiana, quella di Hilo.
Il primo pilota, uno con una anzianità di volo di 20 anni, cade addormentato improvvisamente . "Il caldo sole hawaiano entrava in cabina" racconterà. "Chiusi gli occhi per un minuto godendomi il sole e mi ritrovai addormentato". In seguito, il pilota dirà che in passato si era fatto pisolini anche di venti minuti durante i suoi voli, ma mai prima gli era successo di crollare addormentato così improvvisamente. Il fatto è che all’altro pilota, contemporaneamente, succede la stessa cosa.
Anche se non addormentato di colpo, entra improvvisamente in uno stato di sonnolenza che gli permette di percepire cosa sta succedendo introno a lui ma non gli permette di reagire in alcun modo. Riprenderà i sensi circa venti minuti dopo. Il problema è che il volo ha intanto bello che superato l’aeroporto di Hilo dove devolvano atterrare e si trova adesso in mare aperto. I disperati richiami da parte della torre di controllo riportano all’erta i due piloti che riusciranno a fare marcia indietro e ad atterrare.
Le indagini dimostreranno che i due piloti si trovavano al terzo giorno di turno consecutivo con inizio alle ore 5 e 40 di mattina. Personale medico sarà in grado di riferire che un accumulo di stanchezza generato da mancanza di sonno adeguato porta a situazioni del genere, di crollo improvviso nel sonno. Casualità? Casi rari quelli che vi abbiamo appena raccontato? Mica tanto. Circa la metà dei piloti norvegesi ha recentemente ammesso di addormentarsi in cabina durante i voli.
Una indagine condotta su 389 piloti norvegesi ha permesso di riscontrare che il 2% di loro si addormenta regolarmente durante i voli, mentre il 48% ha detto di essersi addormentato una volta o alcune rare volte. Per il presidente della Associazione dei Piloti Aerei norvegesi, questa è una indicazione che si lavora a un ritmo esagerato con carichi eccessivi di lavoro.
Secondo il Presidente dell’Associazione, non è una cosa inusuale lavorare per 15 ore consecutive al giorno, e per 60 ore settimanali con numerosi giorni consecutivi e il caso di passare 13 ore consecutive nella cabina di pilotaggio è alquanto comune. I voli sono uno strumento di trasporto piuttosto sicuro, ha detto ancora, ma situazioni del genere comportano comunque alto rischio: "Dobbiamo aspettarci un incidente mortale prima che ci svegliamo tutti?" ha ammesso, con un riuscito gioco di parole.