L’8 ottobre si inaugura, per i lavoratori di scuola e università, una serie di scioperi che si concluderà a dicembre.
Dall’8 ottobre prende il via l’ondata di scioperi che investirà il comparto pubblico della scuola e dell’università. E’ stato reso noto da un comunicato di Flc-Cgil, kle sigle che hanno indetto la protesta. La prima ora di astensione del lavoro sarà osservata l’8 ottobre. Da lì, gli scioperi saranno replicati ogni quindici giorni fino a dicembre. L’agitazione sindacale è stata proclamata in ragione dei tagli a scuola, università, ricerca e Afam (alta formazione artistica e musicale), per la crisi della formazione professionale oltre che l’incertezza nell’avvio del nuovo anno scolastico.
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«Il disegno di legge Gelmini sull’università e l’attacco agli enti di ricerca, veicolato dalla legge di riordino e dagli altri provvedimenti, stanno compromettendo già ora la funzione di queste istituzioni», spiega la Cgil in una nota. «I sistemi di istruzione formazione e ricerca – continua – sono sempre più al centro di un processo di smantellamento della centralità del ruolo pubblico con la chiara intenzione del Governo di favorire un esteso processo di privatizzazione dei saperi», precisa la nota Cgil». L’8 ottobre osserveranno lo sciopero i docenti, durante la prima ora di lezione i docenti e i ricercatori universitari durante la prima ora di attività, il personale tecnico-amministrativo nel corso della la prima ora di servizi. Per quanto riguarda, invece, gli enti di ricerca l’astensione sarà osservata nella prima ora di lavoro.
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