Una frase tipica dei film horror recita: nello spazio nessuno può sentirti urlare. Narcosis prende in prestito queste stesse atmosfere traslandole in un ambiente quasi altrettanto ostile, quello degli abissi marini. Il progetto nasce da quello che inizialmente era un prodotto realizzato in un ambiente scolastico, espanso poi dalla software house Honor Code, un vero “dream team” che accoglie alcune tra le menti dietro a giochi come Assassin’s Creed, Metal Gear Solid o il particolare Remember Me. Per il loro debutto con il marchio Honor Code hanno scelto dunque di realizzare un incrocio tra survival horror e walking simulator, interamente ambientato nelle profondità dell’Oceano Pacifico. Vi calerete nei panni di un sommozzatore professionista, che in seguito a un misterioso incidente è rimasto solo e bloccato nelle tremende acque oceaniche, nei pressi di una struttura apparentemente abbandonata. Cos’è accaduto esattamente? Come riuscire a uscire da quella che sembra essere ormai una vera e propria prigione? Sono alcune tra le principali domande alle quali sarete chiamati a rispondere esplorando palmo a palmo la struttura e i fondali circostanti, aiutati da uno scafandro pesante e ingombrante ma ben fornito di tecnologie utili alla sopravvivenza sott’acqua.
Anche nel gameplay il gioco segue soprattutto i ritmi tipici dei walking simulator, pur con evidenti spruzzate di survival horror. Scordatevi, però, l’azione adrenalinica e l’essere ben armati come in un qualsiasi tipico gioco d’azione; in Narcosis i vostri migliori alleati saranno un coltello, dei razzi di segnalazione, una torcia elettrica e poco altro, insieme alla vostra pazienza, tutti strumenti che dovrete adoperare al meglio quando sarete costretti a ingaggiare una lotta contro l’infida fauna degli abissi. L’opera di Honor Code strizza ovviamente l’occhio anche al VR, e in effetti questo tipo di tecnologia sembra sposarsi al meglio con questa tipologia di gioco, come dimostra l’esperimento molto ben riuscito di Resident Evil 7. Esplorando i cunicoli sottomarini e i bui corridoi della struttura avrete infatti a che fare soprattutto con ostacoli naturali, ma non per questo meno insidiosi. Pesci carnivori, piovre e alghe diventeranno il vostro incubo. Spesso letteralmente, dato che ripetuti incontri con questi “orrori” incideranno anche sul ritmo respiratorio e sul battito cardiaco, fattori che se fuori controllo avranno effetti deleteri sulle vostre percezioni e sui vostri movimenti. Non vi resta che accettare la sfida.
Sarà disponibile per PC a partire da oggi, martedì 28 marzo, con una versione per XboX One già prevista per la metà di aprile. Honor Code ha annunciato di avere in cantiere anche una versione per PS4, ma a riguardo non è stata diramata ancora nessuna data d’uscita. Honor Code ha saputo centellinare trailer e informazioni nella giusta dose, e proprio i trailer, pur nella loro brevità, hanno dato un buon assaggio di quella che sarà l’esperienza di gioco. Come prevedibile, dominano i ritmi lenti, le atmosfere claustrofobiche e una tensione costruita ora dopo ora durante l’esplorazione, data l’imprevedibilità di ciò che potrebbe attendervi. Consigliato l’uso di un visore VR per trarre il massimo da questa esperienza.