Leggere Oltre e un cielo in più (Sperling&Kupfer, 2018) di Luca Sciortino è come mettersi in viaggio dalla Scozia al Giappone senza aerei, attraversando undici nazioni e percorrendo sentieri poco battuti dai turisti. L’autore, giornalista di Panorama e ricercatore in filosofia della scienza, racconta infatti il suo lunghissimo viaggio attraverso Europa, Kazakhstan, Siberia, Mongolia e Cina, effettuato senza aerei utilizzando ogni mezzo possibile, da vecchi treni, passaggi di autotrasportatori, ad autobus.
Come dichiara nel libro, Sciortino fa la “sua strada andando”, cioè individua via via il modo di andare sempre “oltre”, come recita il titolo del libro, nel tentativo di raggiungere il Giappone. Chi legge il libro si ritroverà tra i pastori kazaki e mongoli, di fronte ai paesaggi mozzafiato della Siberia, nelle feste di paese delle minoranze etniche cinesi, nelle grandi metropoli dell’Asia e incontrerà diversi personaggi di differenti culture. Sciortino li fa parlare ricostruendo le discussioni e ne viene fuori una polifonia di voci che danno uno spaccato delle culture e mentalità lungo il continente.
I primi capitoli, tra le altre cose, ricostruiscono le ragioni che spingono Sciortino a intraprendere il suo lungo cammino. Il lettore troverà, in alcune riflessioni, il senso profondo del viaggio, le ragioni che hanno sempre spinto la nostra specie a cercare nuovi stimoli attraversando nuove terre. Nei capitoli successivi, piano piano, il viaggio prende forma e il libro diviene sempre più appassionante. Sciortino regala pagine di bella scrittura che descrivono le steppe dell’Asia centrale e la Siberia.
Nel suo insieme il libro è una fotografia dell’intero continente euroasiatico, il racconto di un uomo che lo attraversa e lo osserva attentamente. Si riconoscono i tratti costanti degli esseri umani, ma anche le differenze culturali difficilmente percepibili da chi viaggia in aereo.
Questo è forse il grande merito di Sciortino: in un’epoca in cui si viaggia molto in fretta, Sciortino vuole vedere le culture cambiare, capire i contesti, avere il senso del tutto, o come scrive, “vedere l’Asia cominciare”. Obiettivo certamente raggiunto e ben comunicato al lettore, che ne trae motivo di arricchimento personale.
Sul piano pratico Oltre e un cielo in più offre una descrizione accurata dei luoghi, cosicché sarà possibile al lettore ripetere il viaggio o parti del viaggio. Il risultato è una lettura appassionante, che invoglia a mettersi in cammino in un modo nuovo e da soli, senza troppa preparazione, per scoprire se stessi e il mondo.