Per molti papa Pio XII, il pontefice che governò la Chiesa cattolica durante i terribili anni della Seconda guerra mondiale, si rifiutò di condannare il nazismo, tenendo una posizione che avrebbe addirittura con il suo silenzio appoggiato Mussolini e Hitler. Non solo: c’è chi lo accusa di non aver fatto nulla per difendere gli ebrei perseguitati. Tesi già smentite da molti studiosi anche con l’aiuto di documentazione che dicono come il papa si adoperò per quanto possibile per aiutare gli ebrei e non fu mai sostenitore di quelle dittature. Lo fece in modo discreto, cercando di non scatenare persecuzioni sanguinarie contro la Chiesa e i cattolici. Adesso un nuovo libro uscito in Inghilterra, “Church of spies” dello studioso Mark Riebgling sostiene addirittura che il papa fu a capo di una congiura che voleva anche eliminare fisicamente Hitler. Secondo quanto sostenuto il papa si diede da fare con le diplomazie occidentali per convincerli che esisteva una possibilità da parte dei tedeschi di rovesciare con un colpo di stato il nazismo, cosa che invece gli inglesi sostenevano impossibile. Fino al 1940 comunque secondo quanto si legge il papa organizzò una rete di spie che dovevano occuparsi di eliminare anche fisicamente Hitler e cercò di convincere gli alleati che una volta finito il nazismo, alla Germania si dovessero dare giuste condizioni di pace differentemente da quanto fatto dopo la prima guerra mondiale. Ma Hitler, si legge ancora, che considerava la Chiesa uno dei suoi massimi nemici, in qualche modo riuscì a venire a conoscenza del complotto e la rete di spie finì per essere smantellata.