«L’Italia è purtroppo un Paese in cui l’istruzione non è ancora efficiente. Serve un’istruzione migliore», sottolinea Giorgio Napolitano. Alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno scolastico, il Capo dello Stato ammonisce: «un’istruzione migliore non significa un’istruzione che produce solo eccellenze, e neppure un’istruzione d’elite».
Presente anche il ministro Gelmini che ha sua volta auspicato una scuola meritocratica, che educhi alla legalità, degna di un Paese aperto alle nuove sfide. Un lungo applauso si è levato nel cortile d’onore del Quirinale in onore dei sei militari caduti in Afghanistan.
Il presidente Napolitano ha parlato anche della crisi economica sottolineando che «l’Italia deve uscirne migliore di come vi è entrata, e bisogna dunque guardare alle risorse, soprattutto intellettuali e politiche, su cui far leva per superare la debolezza strutturale del nostro sistema economico e sociale, per renderne possibile una crescita più sostenuta che negli ultimi 10 anni».
E per questo punta il dito sulla «insufficiente valorizzazione del nostro capitale umano». «Ci impegneremo per garantire a tutti – promette il ministro Gelmini – il diritto allo studio, perché i più bravi siano riconosciuti come tali e possano accedere perciò gratuitamente all’università».