Si sta votando, in queste ore, per eleggere i sindaci e i presidenti di provincia di quelle amministrazioni in cui, al primo turno, nessuno, tra i candidati, ha raggiunto la maggioranza assoluta dei voti. Le sfide principali di questi ballottaggi, riguardano la capitale campana e quella lombarda. A Milano, nelle elezioni di due settimane fa, si è assistito ad un ribaltamento di gran parte dei pronostici. Il candidato della sinistra, in quota Sinistra ecologia e libertà, Giuliano Pisapia, ha surclassato di ben 7 punti il sindaco uscente, Letizia Moratti. Una sfida dal sapore della resa dei conti finale, con ampie ripercussioni, a seconda di chi ne uscirà vincitore, a livello nazionale. Non è un caso che Milano, rispetto al resto d’Italia, dove l’affluenza rispetto al primo turno è diminuita decisamente, rappresenti un’eccezione. I cittadini si sono particolarmente sentiti coinvolti nella scelta del futuro amministratore della città, tanto che sebbene non si sia confermata la crescita dell’affluenza registratasi alle ore 12, il calo alle 19 è stato solamente di meno di un punto percentuale e, in assoluto, comunque alto. Gara importantissima anche a Napoli, dove il centrodestra pensava, inizialmente, di vincere senza particolari difficoltà. Ma, a sorpresa, il candidato del Pdl, Gianni Lettieri, si è ritrovato al ballottaggio contro l’ex pm Luigi De Magistris, candidato dell’Italia dei valori che al primo turno ha ottenuto più voti di quello della sinistra, Mario Morcone. A Napoli, tuttavia, in linea con l’andamento storico che vede crescere l’astensionismo ai ballottaggi, l’affluenza è in calo decisivo.
A Milano, alle 19, secondo i dati sull’affluenza del ministero dell’Interno, si è recato a votare il 39,00 per cento degli aventi diritto. Al primo turno, alla stessa ora, aveva espresso la propria preferenza il 39,90. A Napoli si è recato alle urne il 25,43 per cento dei cittadini, mentre due settimane fa la percentuale era del 32,14.