Nel giorno del secondo anniversario dell’incidente di Michael Schumacher, vogliamo rievocare dei bei ricordi con le cifre che mostrano chiaramente come Schumi sia il pilota più vincente nella storia della Formula 1. Innanzitutto naturalmente ci sono i sette titoli mondiali, che lo pongono senza discussioni in vetta alla classifica che vede al secondo posto Juan Manuel Fangio a quota cinque. Anche quanto a numero di vittorie nei Gran Premi Schumacher è nettamente al comando con 91 successi, ma l’indimenticabile campione della Ferrari è primo anche per numero di pole position (68), di podi (155) e di giri veloci (77). A questo si aggiunga che ha scritto gran parte della sua sotoria con la scuderia più gloriosa: cinque titoli e 72 vittorie sono infatti arrivati con la Rossa. Oggi lo ricordiamo come lo straordinario dominatore dei circuiti, sperando che possa tornare presto ad una vita “normale”…
Nel giorno del secondo anniversario dell’incidente di Michael Schumacher che ha stravolto la vita del sette volte campione del Mondo di Formula 1, arriva una bella notizia da parte del Fan Club di Kerpen, la città dove Schumi è cresciuto. I tifosi dell’ex pilota Ferrari stanno pensando ad uno ‘Schumacher Day‘ da tenersi ad Hockenheim sabato 30 luglio al termine delle qualifiche del Gran Premio di Germania 2016, che tornerà in calendario dopo un anno di assenza. Reiner Ferling, responsabile del Fan Club, ne ha parlato al quotidiano Express di Colonia: “Capisco che la famiglia non voglia diffondere notizie sullo stato di salute di Michael ma noi tifosi vogliamo incontrarci e parlare del nostro campione, con la speranza che possano partecipare anche alcuni suoi ex colleghi”. L’idea ha già l’appoggio della dirigenza del circuito, che nei prossimi mesi ne parlerà con la famiglia per consentirne la realizzazione.
Anche Piero Ferrari, figlio del fondatore della scuderia di Maranello, ha mandato un messaggio a Michael Schumacher in occasione del secondo anniversario dell’incidente che ha purtroppo stravolto la vita del sette volte campione del Mondo di Formula 1, protagonista di una leggendaria epopea al volante di una Ferrari. Il vice-presidente del Cavallino ha voluto cominciare dai ricordi piacevoli, fra i quali per Ferrari spicca il Gran Premio d’Italia 2000 a Monza, nel quale partecipò alle premiazioni sul podio della vittoria di Schumacher, che scherzosamente gli chiese cosa ci facesse sul podio. Questo invece il ritoratto del pilota Schumacher: “Michael è stato un tassello fondamentale di un ciclo vincente che è continuato anche dopo di lui, merito di una grande macchina che aveva contribuito a sviluppare. Arrivò da noi da vincente ma sapeva di approdare in una scuderia speciale”. Infine un messaggio sull’attualità, purtroppo meno lieta: “E’ triste pensare che si possa trovare in una simile condizione, non avrei mai immaginato che la sorte potesse riservargli qualcosa di simile”.
Nel giorno del secondo anniversario dall‘incidente di Michael Schumacher, questo è il messaggio che Luca di Montezemolo ha inviato al suo ex pilota con il quale ha vinto ben cinque titoli mondiali nella pagina più vincente della gloriosa storia della Ferrari: “Rivivo quel dramma con grande tristezza, sono vicino a Corinna, Mick e Gina Maria. Ma seppure con questa grande tristezza, continuo a credere in un miracolo e intanto conservo nella mente i momenti dei nostri trionfi”. In particolare Montezemolo ha voluto scegliere due eventi speciali: la vittoria in Giappone nel 2000 che diede il primo Mondiale con la Rossa a Schumi e l’addio alla fine della stagione 2006, con un solo rimpianto: “Ci rimasi male quando tornò alle corse con la Mercedes nel 2010, anche perché fu il frutto del test del Mugello quando speravo potesse sostituire Massa (nel 2009 dopo l’incidente del brasiliano a Budapest, ndR). Se fossi riuscito a far passare la proposta della terza macchina, l’avrei destinata a lui”.
Oggi sono due anni dall’incidente di Michael Schumacher che lo ha visto protagonista di una caduta dagli sci in un fuori pista in cui ha battuto violentemente la testa contro di una roccia. Da quel momento in poi per il pilota tedesco la vita ha iniziato a regalargli difficili prove da affrontare, ma la voglia di combattere che lo ha sempre contraddistinto in pista l’uomo l’ha tirata fuori nella vita. Tante, forse troppe, le notizie uscite in questi mesi e le presunte indicrezioni sulle sue condizioni reali di salute che si sono rivelate spesso delle bufale giornalistiche. La famiglia, giustamente, ha voluto riservare a questa situazione la privacy che richiedeva il caso questo però non ha fatto sì che le malelingue continuassero a parlare in continuazione del suo stato di salute. Lo ricorda con un tweet il giornalista Maurizio Crosetti che invita a maggior rispetto verso l’atleta tedesco: “A breve sarano due anni dall’incidente di Schumacher e già si comincia col come sta, come non sta, quanto pesa, se si muove, chi vede e cosa vede”. Clicca qui per il tweet del giornalista
Domani sarà il secondo anniversario dell’incidente che ha stravolto la vita di Michael Schumacher. Nei giorni scorsi ha parlato del sette volte campione del Mondo di Formula 1 anche Flavio Briatore, che ha avuto una parte significativa agli inizi della carriera di Schumi, quando il pilota tedesco era alla Benetton diretta dal manager piemontese ed insieme conquistarono due titoli iridati nel 1994 e 1995. Intervistato dal quotidiano tedesco Welt am Sonntag, Briatore ha dichiarato che preferisce ricordare il ‘suo’ Schumacher: “Ho sentito alcuni dettagli da piloti che sono andati a fargli visita, come Felipe Massa. Io voglio ricordare Michael per come l’ho conosciuto. Ho trascorso molto tempo con lui, mi piaceva e l’ho ammirato. Voglio continuare a ricordarlo in questo modo nella mia testa”, ha affermato il manager, con la speranza che possa tornare alla vita ‘normale’.
Come potete leggere sotto, non ci sono notizie certe sulle condizioni di salute di Michael Schumacher a due anni di distanza dal grave incidente del quale fu vittima il 29 dicembre 2013. Questo si deve anche alla volontà della famiglia di Schumi, che difende in ogni modo la privacy del sette volte campione del Mondo di Formula 1. Ma è giusto negare notizie ai milioni di tifosi dell’ex pilota Ferrari? L’avvocato Felix Damm, che segue la famiglia proprio per assistenza dal punto di vista mediatico, ha detto in una intervista alla Deutsche Press che era “doveroso” dare informazioni relative all’incidente e al successivo ricovero in ospedale, eventi “pubblici” seguiti da una platea mondiale. Quando però Schumi è tornato a casa per iniziare la lunga riabilitazione, la sua vita è diventata una vicenda “privata”, dunque va rispettata la volontà dei suoi cari.
Domani sarà il secondo anniversario dell’incidente di cui Michael Schumacher rimase vittima sugli sci a Meribel, il 29 dicembre 2013. Non si hanno notizie certe circa le sue condizioni di salute, perché la famiglia sta difendendo con forza la privacy di Schumi, tuttavia questo riserbo causa indirettamente il fiorire di indiscrezioni più o meno attendibili e più o meno ottimistiche. Secondo la ricostruzione di Ronny Mengo sul sito di SportMediaset, il sette volte campione del Mondo di Formula 1 la mattina viene messo sulla sedia a rotelle e inizia la sua giornata che è incentrata sulla fisioterapia, sulla riabilitazione nell’acqua, su stimolazioni plurisensoriali ripetute a intervalli regolari e protratte nel tempo. A quanto pare il fisico è in buono stato e non sarebbe vero che l’ex pilota Ferrari pesi solamente 45 kg, semmai è il volto ad apparire molto invecchiato. La vera domanda resta quella legata alla consapevolezza di sé e dell’ambiente, perché Schumacher non parla, non esiste un vero modo per comunicare con lui: sempre secondo la ricostruzione di Mediaset, non si sa se quando apre e chiude gli occhi sia il gesto per dire di sì o un semplice movimento involontario. Interrogativo che riguarda anche la mano che alle volte si stringe attorno a chi gliela porge. Insomma, le incognite restano molte così come i dubbi sulla possibilità di un effettivo recupero. Ci sono ancora le sonde per garantire a Schumacher il corretto apporto calorico e proteico, la notizia più buona è che, secondo quanto dicono i suoi familiari, Michael segue con lo sguardo lo spostamento delle persone il che è comunque un segnale di presenza. La letteratura clinica descrive la riabilitazione post coma come un viaggio che ogni paziente vive in modo diverso: la certezza è che il Kaiser continua a lottare.