Dimentichiamoci per qualche istante del dramma che sta vivendo il sette volte campione del mondo di Formula 1, Michael Schumacher, per dare spazio ad un aneddoto alquanto interessante. Come sottolineato dal Guerin Sportivo, c’è un curioso intreccio fra la famiglia del pilota tedesco e quella francese Gachot. La scuderia di Ralf Schumacher, la HTP Junior Team, ha ingaggiato recentemente Louis Gachot, giovane guida transalpina. La curiosità è che il padre di Luois, il signor Bertrand, doveva correre con la Jordan nel 1991, prima che lo stesso si rese protagonista di una rissa con un tassista, con conseguente licenziamento dalla casa britannica. A quel punto la compagnia di Eddie Jordan si trovò a decidere in breve tempo quale nuovo pilota ingaggiare da affiancare a De Cesaris, e si decise di puntare sull’allora sconosciuto Michael Schumacher, giovane talento tedesco che si stava distinguendo nel campionato prototipi: da lì ebbe inizio il mito.
Sono passati già venti anni da quel lontanissimo gennaio , quando Michael Schumacher approdava alla Ferrari divenendo una vera e propria leggenda della Formula 1. Il campione tedesco non approdò nella rossa da “novellino”, avendo vinto i due titoli precedenti a bordo della Benetton Renault, ma con lo sbarco a Maranello il Kaiser si trasformò in vero e proprio mito. Il primo anno in Ferrari fu difficile anche perché la Rossa veniva da stagioni di magra, ma Schumi, nonostante una macchina non competitiva, chiuse la stagione con tre vittorie, fra cui lo storico successo a Monza, che segnò di fatto l’inizio della lenta risalita verso il Mondiale che arriverà nel 2000.
Che Corinna Betsch, moglie di Michael Schumacher, avesse messo in vendita il jet privato del pilota tedesco e il suo rifugio in Norvegia (la cifra incassata sarebbe di circa 22,5 milioni di euro) è storia nota. Le notizie risalgono, rispettivamente, al 2014 e 2015: allora però si era detto che la vendita fosse dovuta all’elevato costo delle cure mediche delle quali l’ex pilota di Formula 1 necessitava, a seguito dell’incidente sugli sci del 29 dicembre 2013. Stando però a una nuova indiscrezione del Mirror, quotidiano inglese, sembra che la decisione sia dovuta più che altro a motivi di salute: di fatto, Corinna sarebbe convinta che Schumacher non tornerà più quello di prima, e dunque non avrà più bisogno nè del suo jet nè della casa in Norvegia. Tutte le speculazioni circa i miglioramenti della condizione (l’ultimo riguardava il fatto che Schumacher fosse in grado di sollevare il braccio) non hanno infatti trovato conferma e sono anzi state smentite dalla portavoce Sabine Kehm.
Continua la “convalescenza” di Michael Schumacher, sette volte campione del mondo di Formula 1. Schumi si trova nella sua casa di Glad, sul lago di Ginevra, abitazione che da quando lo stesso tedesco è stato dimesso dall’ospedale è stata trasformata in una clinica privata. Il tabloid britannico, Express, ha stimato che la famiglia Schumacher, capitanata dalla moglie Corinna, spende più di 100 mila sterline a settimane, per un totale dal 2013 ad oggi che avrebbe già superato i 16 milioni di euro. Naturalmente si tratta di dati ufficiosi e non ufficiali, visto che la famiglia del Kaiser ha optato per la scelta del silenzio, evitando quindi di dare voce a speculazione e indiscrezioni che potrebbero rivelarsi solamente deleteri.
Non ci sono ancora notizie e aggiornamenti sulle condizioni di salute di Micahel Schumacher, ma nel frattempo il figlio Mick potrebbe, in qualche modo, riportare la famiglia in Italia. La Gazzetta dello Sport riporta infatti la voce del team principal della Prema Powerteam, Angelo Rosin: il team corre nella Formula 4 italiana e avrebbe già deciso di mettere sotto contratto Mick Schumacher. “L’interesse c’è” ha detto Rosin “ora dipende da lui, dalla famiglia e dal management”. Mick e la Prema Powerteam potrebbero incontrarsi nei prossimi giorni ma, appunto, dipenderà da lui; il progetto potrebbe anche riguardare la Formula 4 in Germania (dove ha corso un anno fa, decimo con una gara vinta), con qualche gara extra in Italia. Scartata invece l’ipotesi che vorrebbe Mick ancora in Olanda con la Van Amersfoort e impegnato comunque in qualche gara nel nostro Paese: “O correrà con noi o con un’altra squadra”, ha detto Rosin.
Continua a far parlare di sè. In attesa di notizie sulle sue condizioni di salute – la speranza è che presto possano essercene di positive – l’ex pilota di Formula 1 entra ancora nelle cronache sportive. L’ultima occasione è un sondaggio lanciato dalla redazione di Sky Sport: da qualche giorno la televisione satellitare ha lanciato su Twitter l’hashtag #GiudizioUniversale. Si tratta di indicare il personaggio sportivo o il momento di sport che si vuole salvare da un eventuale cataclisma globale o, più semplicemente, per cosa vale la pena vivere sportivamente parlando; gli utenti si sono sbizzarriti nelle più svariate risposte e in testa c’è con distacco Valentino Rossi, che se la gioca con Alex Del Piero e, almeno a ieri, Roger Federer. La curiosità però è legata a Michael Schumacher, che al mezzogiorno di lunedì si trovava in decima posizione assoluta e primo per quanto riguarda la Formula 1. E’ singolare: d’accordo che siamo in Italia dove la passione per la Ferrari è decisamente più intensa che in altri Paesi, ma il tedesco – che, ricordiamo, con la Rossa ha interrotto il rapporto nel 2006 – rimane il personaggio più popolare delle quattro ruote, davanti anche al nuovo idolo di Maranello Sebastian Vettel o, parlando di un momento eccezionale, al Mondiale vinto nel 2007 da Kimi Raikkonen (che ne aveva preso il posto). Il risultato del sondaggio è ancora più interessante tenendo conto del fatto che Twitter, come tutti i social network, si rivolge in particolare a un pubblico dall’età media non troppo elevata; un venticinquenne aveva per esempio 14 anni quando Schumi ha vinto l’ultimo dei cinque Mondiali consecutivi con la Ferrari. E dunque il mito di Michael Schumacher non si esaurisce: come Diego Maradona e Michael Jordan, per citare due sportivi che compaiono nella Top 10 di #GiudizioUniversale, la sua figura resiste al tempo e alla fine della carriera.