Oggi si è corso l’ottavo gran premio del motomondiale, in Germania sul circuito di Sachsenring. Ha vinto Dani Pedrosa, che finalmente ha sbloccato la casellina dei successi dopo tre medaglie d’argento ed altrettante di bronzo. Pedrosa ha concluso vittorioso dopo un bel duello con Casey Stoner, caduto proprio all’ultima curva dopo aver tentato un disperato sorpasso. In questo modo l’australiano ha perso gara e punti importanti in classifica generale, dove Jorge Lorenzo consolida il proprio primato (clicca qui per l’ordine di arrivo del gran premio e la classifica), a quattordici punti da Pedrosa. Sul gradino più basso del podio l’azzurro Andreas Dovizioso, autore di una prova molto combattiva, seguito da Ben Spies e Stefan Bradl. Sesto Valentino Rossi. Per commentare il gran premio di Germania sul circuito di Sachsenring ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Manuel Poggiali, ex pilota motociclistico. Ecco le sue impressioni:
La prima vittoria di Pedrosa lo sbloccherà mentalmente per competere per il mondiale?
Dani è sempre partito per vincere il titolo. Oggi gli è andato tutto nel migliore dei modi: è stato fortissimo soprattutto mentalmente, ora lo aspetto al varco.
In che senso?
Bisogna vedere se riuscirà a trovare continuità, come non è mai riuscito a fare in MotoGP: in tal caso potrà sicuramente essere un candidato serio per il mondiale. Sono molto curioso di vedere se ce la farà.
Perchè?
Lo conosco bene, abbiamo corso tanti anni insieme, sia in 125 che in 250 quindi so di che pasta è fatto.
Ma crede che riuscirà a trovare questa continuità vincente? O la vittoria di oggi resterà un’eccezione?
Dipende anche da fattori esterni, perchè ogni anno fa storia a sè. Però Dani merita di vincere, perchè è tanti anni che è competitivo. Poi personalmente resto convinto di una cosa.
Quale?
Lorenzo e Stoner restano un pizzico sopra.
A proposito di Stoner: ha condiviso il suo tentativo di sorpasso all’ultimo tratto, che gli è costato la gara e punti in classifica? Poteva accontentarsi…
Sì, penso che sia un bel segno.
In che senso?
In termini di risultato non ha portato niente di positivo, però il fatto che ci abbia provato dimostra che a Stoner non bastava il secondo posto.
Questo cosa significa?
Che è un pilota che ha tanto da dare: poi l’errore può capitare e ricapiterà, ma si gira pagina e vedrete che dal Mugello rivedremo uno Stoner più pimpante che mai.
Bronzo per Andrea Dovizioso: come commenta la sua gara?
Diciamo che c’è un gruppetto di soliti noti, penso a Crutchlow, Bautista, Spies e a volte le Ducati, che fanno gara al di sotto dei primi tre. Andrea è il migliore di questi, e anche oggi lo ha dimostrato: è lui il “quarto incomodo”, se vogliamo chiamarlo così.
Se dovesse indicare la sorpresa di questo gran premio di Germania?
Direi Bradl, che sta facendo un’ottima stagione. Dobbiamo tener conto che è nuovo di questa categoria: per lui è un anno di apprendistato e sta andando bene.
Oggi ha eguagliato il suo primato in MotoGP, il quinto posto di Le Mans…
Sì, anche perchè aveva il pubblico di casa dalla sua. Oggi è stato bravo a gestire la situazione favorevole, soprattutto considerando che non ha molta esperienza.
Qual è stata invece la delusione del gran premio?
A malincuore devo dire Rossi: da suo tifoso mi aspetto sempre un risveglio, dalla Ducati ma soprattutto da lui.
Oggi se non altro ha condotto una gara molto regolare…
Però è proprio quello che delude: vedere Rossi fermo in quelle posizioni, dove non si è mai visto.
Torna la domanda: non è il caso di smettere di aspettarsi la rinascita?
Io mi auguro sempre che succeda, anche perchè anche a loro dire la Ducati fa piccoli passi avanti a ogni gara. Il problema però è evidente.
Cioè?
Che questi passettini non portano a miglioramenti significativi nei risultati, nei tempi.
Si aspettava di più da Spies, che era partito in prima linea?
No, ha fatto la sua buona gara, anche perchè era tanto che non lo si vedeva lì davanti. Poi per certi aspetti oggi si è anche accontentato.
Perchè?
Ha portato a casa il risultato più comodo che aveva a disposizione, il quarto posto dietro i tre più forti. Non fosse reduce da un periodo negativo avrebbe attaccato di più Dovizioso. Possiamo dire una cosa in sostanza.
Quale?
Che oggi Spies aveva tanto da perdere, e per questo non ha voluto esagerare per non finire come Stoner, per capirci.
Stoner invece…
Non aveva nulla niente da perdere, perchè il mondiale è ancora lungo, e la classifica bene o male resta corta.
(Carlo Necchi)