Il campionato è ormai di fatto finito, dunque in Formula 1 si pensa al futuro. Il mercato tiene banco, e non coinvolge solamente i piloti. Infatti, tra i dirigenti è libero un certo Ross Brawn, uno degli elementi fondamentali dei tanti trionfi di Michael Schumacher con la Benetton prima e la Ferrari poi, in seguito messosi in proprio con il clamoroso Mondiale vinto nel 2009 con la Brawn Gp, successivamente rilevata dalla Mercedes di cui è diventato il team principal. L’avventura di Brawn con la Casa tedesca è però ormai giunta ai titoli di coda: manca solo l’ufficialità, ma di fatto è certo che il dirigente inglese lascerà la Mercedes al termine di questa stagione, della quale mancano solo gli ultimi tre Gran Premi nei quali la sua scuderia lotterà proprio con la Ferrari per il secondo posto nel Mondiale Costruttori. Le ipotesi sul futuro di Brawn sono davvero tante: c’è chi ipotizza un ritiro, eventualità tutto sommato plausibile per un uomo che l’anno prossimo compirà 60 anni, ma sono più consistenti le voci che lo accostano a diversi altri team. In primo piano c’è la McLaren, o meglio l’accoppiata McLaren-Honda, dal momento che il costruttore giapponese tornerà nel Circus dal 2015 fornendo i motori proprio alla scuderia inglese. I rapporti di Brawn con la Casa giapponese sono di vecchia data, e la McLaren sta cercando un dirigente proprio con il suo profilo per tornare ai vertici dopo una stagione disastrosa. Un’altra ipotesi è legata alla Williams, dove tra l’altro Brawn iniziò la carriera: pure in questo caso stiamo parlando di una nobile decaduta, che però pare essere meno attrezzata della McLaren per tentare di risalire la china. C’è poi l’ipotesi più affascinante di tutte, cioè quella di un ritorno dell’ingegnere britannico a Maranello. Al momento sono solo voci (o forse potremmo dire sogni e nostalgia del passato), ma chissà se nei prossimi mesi questa idea possa prendere quota. I tifosi certamente ne sarebbero felici, perché la gestione di Brawn – nel “Dream Team” con Todt, Byrne e in pista Schumi – resta ancora oggi senza paragoni in casa Ferrari.