I PRIMI ORDINI ESECUTIVI DEL PRESIDENTE USA DONALD TRUMP: ECCO COSA CAMBIA NEGLI STATI UNITI (E NEL MONDO)
Un’età dell’oro che somiglia molto ad una completa “rivoluzione”: i primi ordini esecutivi di Donald Trump come Presidente USA sono un assoluto ribaltamento dell’Amministrazione Biden (annullati già 78 provvedimenti del suo predecessore alla Casa Bianca) e una messa nero su bianco del programma annunciato ieri nel primo discorso alla Rotonda di Capitol Hill. Non è detto che tutto quanto approvato via decreto poi possa realmente passare al vaglio del Congresso (o della Corte Suprema), ma intanto Trump ha fissato agli Stati Uniti e al mondo intero il suo planning sotto l’insegna della “rivoluzione del buon senso”.
Partendo dai provvedimenti più importanti e impattanti anche fuori dai confini americani, finendo con quelli più “simbolici”, ecco la lunga carrellata di ordini siglati dal Presidente Trump nel suo Inauguration Day, con a fianco il vicepresidente J. D. Vance che si prepara a dover mettere in pratica molti dei proclami lanciati dalla Casa Bianca. In primo luogo l’America per la seconda volta (la precedente era appunto sotto il Governo Trump-1) esce dagli Accordi di Parigi sul clima del 2015, probabilmente non partecipando alle prossime COP e risparmiando in tutto circa 3 miliardi di dollari. Rimanendo sul tema “uscite” clamorose, gli Stati Uniti di Trump annunciano l’uscita dalla OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), specie per la «cattiva gestione della pandemia di Covid-19» così come per altre emergenze sanitarie.
Altro elemento chiave, su cui però pende una possibilità controversa legale in quanto contravverrebbe al 14° Emendamento della Costituzione, è l’abolizione dello Ius soli “automatico” in America: Trump si fatto pome fino al diritto di cittadinanza americana per i figli di immigrati irregolari nati nel territorio degli Stati Uniti. Come annunciato poi durante già il suo discorso a Capitol Hill, il Presidente degli Stati Uniti ha istituito l’emergenza nazionale sul confine sud, ampliando le norme di blocco dei migranti con rimpatri immediati e stop per le richieste d’asilo; rimanendo in tema, Trump ufficializza il cambio nome del Golfo del Messico che diventa invece il “Golfo d’America”. In termini di politica estera, Trump ha revocato sia la sospensione (fatta da Biden) di Cuba nella lista degli stati a rischio terrorismo, così come ha revocato le sanzioni USA sui coloni israeliani presenti in Cisgiordania.
TRUMP ANNULLA ANCHE 78 PROVVEDIMENTI DI BIDEN: LA SFIDA ALLA CULTURA WOKE DEI DEMOCRATICI
Entrando nelle pieghe dei vari provvedimenti firmati da Donald Trump nelle sue prime ore da Presidente degli Stati Uniti emergono alcuni atti sostanzialmente formali o “simbolici” che aiutano a far capire il contrasto netto che l’Amministrazione repubblicana vuole imprimere rispetto ai precedenti dem. È una sfida alla cultura e politica “woke”, riaffermando la “piena libertà parola” e abolendo le norme DEI (Diversity, Equity, Inclusion), ribadendo che negli atti pubblici vi saranno solo due generi riconosciuti, maschio e femmina. Dopo aver firmato l’ordine di bloccare tutte le assunzioni fedeli – eccetto che per la Difesa – Trump ha anche obbligato al ritorno in ufficio per i dipendenti statali federali, di fatto abolendo lo “smart working” nella Pubblica Amministrazione.
Sono in tutto 78 i provvedimenti dell’era Biden annullati dai primi ordini esecutivi siglati ieri da Trump al Congresso americano, con l’ormai arcinota firma a “caratteri cubitali” “Donal J. Trump”: una revoca di 78 leggi tra cui i più importanti riguardano l’annullamento del target di 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030 («gli americani devono poter comprare l’auto che vogliono»), così come revocata la legge di Biden sull’intelligenza artificiale, ampliando i cordoni rispetto al passato e spianando la strada al business della Silicon Valley in materia AI.
Trump “salva” TikTok facendo un favore tanto alla Cina quanto ai giovanissimi americani, mentre in risposta alla “grazia preventiva” lanciata da Biden nelle sue ultime ore alla Casa Bianca per il Comitato (che voleva indagare Trump per l’assalto di Capitol Hill del 6 gennaio 2021), il tycoon ha deciso di graziare 1.500 imputati accusati dell’assalto al Campidoglio, commutando anche 14 condanne. Sul fronte energetico, al di là dell’uscita dalla COP e dagli Accordi sul Clima, l’America di Trump si pone l’obiettivo di contrastare tutte le politiche ambientaliste dell’amministrazione Biden: stop al Green New Deal, abolito nel decreto firmato ieri dal neo-Presidente USA, e invito al “drill baby drill” con trivellazioni espanse sulle coste per recuperare gas e petrolio, «così renderemo nuovamente ricca e prospera la popolazione americana».