Dal Brasile, dove si è svolta l’edizione 2014 (la nona) della “Desafio das Estrelas”, gara di kart organizzata annualmente da Felipe Massa, i tanti piloti partecipanti hanno voluto inviare un nuovo augurio di pronta guarigione a Micheal Schumacher, il sette volte campione del mondo ricoverato dal 29 dicembre scorso presso la clinica universitaria di Grenoble. Alla manifestazione hanno partecipato tanti volti noti della Formula 1, da Bruno Senna a Liuzzi, fino a Barrichello, Pizzonia e Nelsinho Piquet, e tutti quanti hanno posato in una foto, poi pubblicata sul profilo Instagram dell’evento, alle spalle di uno striscione con scritto “Forza Schumi”. “È stata una persona molto importante per la mia carriera ed è un mio amico – ha detto Felipe Massa – Prego ogni giorno, chiedendo che tutto vada bene, che riesca a recuperare. La Desafio deve molto anche a lui, per la spinta che ha dato al nostro evento. Mi manca molto l’amicizia e l’affetto che avevamo l’un l’altro”. “Sto chiedendo a tutti di pregare per lui – ha aggiunto il pilota brasiliano – perché si riprenda e venga qui con noi. Ora bisogna aspettare di vedere che cosa succederà: può recuperare molto bene, ha un grande fisico che può aiutarlo”.
Sostegno a Michael Schumacher anche da un altro mito dell’automobilismo mondiale. Il nove volte campione iridato rally Sebastian Loeb, infatti, ha voluto mandare un messaggio d’incoraggiamento al sette volte campione del Mondo di Formula 1: tante volte Loeb e Schumi si sono incontrati negli ultimi anni, visto che la loro conoscenza risale ormai a diverso tempo fa, e ora il transalpino ha voluto mandare parole di conforto all’illustre collega e alla sua famiglia. Ieri, in visita alla carovana della Dakar (che ormai da qualche anno si corre in Sudamerica), il rallista ha parlato così: “Spero che Michael si riprenda. Non sta vivendo certamente una situazione facile, ma l’importante è che ce la faccia, io incrocio le dita per questo. Ci siamo conosciuti in occasione di varie cerimonie quando entrambi eravamo campioni del Mondo nelle nostre rispettive categorie”.
La Bild negli ultimi giorni è la fonte più interessante di notizie su Michael Schumacher. Il quotidiano tedesco sta seguendo, come è comprensibile, con grande attenzione ogni dettaglio della vicenda dell’illustre connazionale, in coma artificiale all’ospedale di Grenoble da domenica 29 dicembre dopo l’incidente di cui Schumi è rimasto vittima sulle nevi di Meribel. Dunque, la Bild ha intervistato un altro sciatore che in quello stesso giorno fu vittima di un incidente nella stessa località francese. Si tratta di un militare danese, Morten Hauerbach, che ha riportato una tripla frattura cranica curata con 50 punti di sutura: “I medici mi hanno detto che sono un miracolato. Mentre mi medicavano mi sono svegliato e ho messo le dita nella frattura, è stato terribile”. Tema più delicato è quello che riguarda la cartella clinica del sette volte campione del Mondo di Formula 1: sempre la Bild rivela che l’accesso è stato reso top secret, cioè la cartella può essere consultata solo dai medici che effettivamente hanno in cura Schumi. Provvedimento che si è reso necessario perché inizialmente la cartella (digitale) era visibile da tutti i dipendenti del nosocomio, che nonostante un richiamo ufficiale continuavano a consultarla spinti da una prevedibile curiosità sulle sorti dell’illustre paziente.
Quando Michael Schumacher potrà uscire dal coma artificiale nel quale si trova ancora? Questa è la domanda che tutti si fanno: sono passate ormai quasi due settimane da domenica 29 dicembre, quando il sette volte campione del Mondo di Formula 1 è rimasto vittima di un incidente sulle nevi di Meribel. Il pericolo di morte è ormai scongiurato, ma il cammino verso la riabilitazione per Schumi è ancora lunghissimo, e un momento fondamentale sarà appunto il risveglio dal coma, quando si potranno valutare gli eventuali danni permanenti al cervello che l’ex pilota della Ferrari potrebbe aver riportato. Naturalmente sarebbe auspicabile che il risveglio avvenga in tempi brevi: “Quanto prima un coma artificiale finisce, più veloce è il ritorno alla normalità di funzioni del corpo come la respirazione” ha detto al giornale tedesco Bild il prof. Heinz Peter Moecke, direttore dell’Istituto per la Medicina di Emergenza di Amburgo. Il coma di Schumacher dura ormai da diverso tempo, e a tal proposito Moecke ha aggiunto: “E’ un paziente molto grave, possono essere diverse settimane in coma artificiale”.
A proposito dell’incidente di cui è rimasto vittima Michael Schumacher ha parlato anche Gerhard Berger, che per alcuni anni ha corso in Formula 1 insieme al sette volte campione del Mondo, prendendone pure il posto in Benetton quando Schumi invece è arrivato alla Ferrari proprio al posto dell’austriaco. Berger ha dunque voluto dire la sua sulla tragica fatalità che ha ridotto in coma il Kaiser: “Questo è il destino, nient’altro”, ha dichiarato l’austriaco ai microfoni di Auto Motor und Sport. Berger rifiuta pure qualsiasi speculazione sulle possibili responsabilità di Schumacher: “Michael sciava con la sua famiglia, questo potrebbe accadere a chiunque”. Una situazione simile è stata sperimentata in passato dallo stesso Berger: “Ho avuto un incidente d’auto nel quale mi sono rotto il collo e ho avuto la grande fortuna che nell’auto dietro di me ci fossero due medici dalla Germania con il kit di sopravvivenza completo in auto. Si trovavano casualmente su quella strada perché volevano andare a mangiare. Ciò mi ha salvato la vita. Ci sono cose che non si possono influenzare, cadere sugli sci può capitare a chiunque e purtroppo Schumacher è finito con la testa contro una roccia”.