Casey Stoner stupisce ancora. Dopo essersi ritirato alla fine di questa stagione dalla MotoGp l’austrliano ci starebbe ripensando, un po’ come l’indole a volte sorprendente del suo personaggio. Non un ritorno totale alle MotoGp, ma solo due Gran Premi, quello del Giappone e quello d’Australia da correre, quasi a voler dimostrare o a provare a dimostrare di essere ancora lui il più forte. Perchè voglia fare questo non è chiaro a nessuno, forse non gli basterà neanche il suo impegno nelle corse V8, con cui debutterà il 3 marzo ad Adelaide. Forse potrebbe essere anche nostalgia di un mondo che non ha ancora dimenticato. Intanto proprio in Australia, la patria di Stoner, ne sono successe di tutti i colori sulla pista di Phillip Island nei test delle Superbike, quelle che hanno preceduto le prove per il Gran Premio d’Australia che sancirà l’inizio della stagione. Tre moto distrutte, otto cadute, anche di piloti di provata esperienza, non alle prime armi, come Carlos Checa, Tom Sykes, Ayrton Badovini. Insomma una vera ecatombe, un vero choc per il mondo delle due ruote. I motivi ancora sconosciuti. Per parlare di questi due fatti che hanno scosso il mondo del motociclismo abbiamo sentito Nico Cereghini. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.
Stoner potrebbe tornare alle gare anche se solo per due GranPremi, cosa ne pensa? E’ una notizia incredibile, che indica con che personaggio abbiamo a che fare, un personaggio in realtà molto particolare, molto strano, comunque un grande talento del motociclismo.
Non è un po’ un segno di contraddizione dopo tutte le parole dette dal pilota australiano? Questo certamente perchè dopo tutto lil suo parlare di ritiro qualcuno potrebbe rimanere come allibito, ma a Stoner questo possiamo anche perdonarlo, dato che le MotoGp senza di lui hanno perso un grande campione.
Quale motivo può esserci dietro questa sua decisione di tornare? L’eventuale decisione di Stoner di tornare a gareggiare nelle MotoGp potrebbe essere anche un segno del suo amore verso questo mondo. In fondo il pilota australiano ha rimpianto per le corse, vorrebbe tornare a cimentarsi quindi nelle Motogp.
Potrebbero essere nascosti anche motivi commerciali? No, lo escludo, anche perchè la decisione di Stoner ha colto di sorpresa la Honda. E poi correre per due soli Gran Premi non gli servirebbe tanto per competere con gli altri piloti del motomondiale. Sarebbero due gare, solo due gare. Forse Stoner si trova meglio con le moto che con le auto, con le V8.
Intanto la Superbike ha visto otto cadute e tre moto distrutte in due giorni di test a Phillip Island… Una cosa certamente non bella, in un certo senso preoccupante, anche perchè a cadere non sono stati piloti alle prime armi, ma piloti di una certa esperienza, ormai con alle spalle anni passati nelle Superbike, come Checa, Badovini, Sykes.
I piloti dopo la ripresa della stagione non sono più abituati a guidare o forse le moto in fase di test sono più pericolose?
I piloti potrebbero anche essere arrugginiti, potrebbero far fatica a riprendere la guida delle loro moto, o forse le stesse moto potrebbero dare dei problemi durante le fase dei test. Lo vedremo comunque lunedì e martedì quando ci saranno da provare le gomme per la gara. Sarà la prima verifica per comprendere fino in fondo i motivi che hanno portato a tutte queste cadute.
Forse anche le stesse moto potrebbero essere troppo potenti? Sicuramente la tecnologia e l’elettronica stanno progredendo e le moto sono sempre più potenti. Non so se questo elemento possa essere la causa di quello che è successo qui in Australia.
La pista australiana è veramente pericolosa? Non penso che si possano attribuire colpe specifiche a questa pista. Non è una pista semplice, ma non so se il tracciato di Phillip Island possa essere il motivo di tutte queste cadute.
Intanto il Mondiale di Superbike acquista sempre più interesse tra il pubblico… Il Mondiale Superbike ha acquistato col tempo una sua precisa identità, ha delle sue caratteristiche, ha una sua identità. I motivi del suo successo sono anche le riprese televisive delle gare che col tempo stanno sempre più migliorando. Per lo spettatore guardare le gare in tv è come essere in pista, quasi meglio che essere in pista.
(Franco Vittadini)