La salute di Michael Schumacher resta un argomento di cui si discute molto. L’ultimo comunicato della portavoce Sabine Kehm parla di condizioni sempre “stabili”, senza sbilanciarsi sui tempi di un possibile risveglio dal coma artificiale nel quale il sette volte campione del Mondo di Formula 1 si trova da ormai quasi tre settimane presso l’Ospedale Universitario di Grenoble, dove è tuttora ricoverato. Per cercare di capirne di più, il quotidiano tedesco Bild ha intervistato il medico neurochirurgo Peter Heinz Moecke, direttore della clinica di Amburgo, il quale ha spiegato che per la salute di Schumi ci sarà bisogno di uscire dal coma artificiale “in modo rapido, per recuperare più velocemente le funzioni vitali come la respirazione”. Molti test però dovrebbero essere eseguiti sul pilota di Formula 1, anche perché ci sono ancora rischi. Si devono ora determinare le aree cerebrali danneggiate, è probabile che i prossimi giorni possano essere decisivi per capire come potrà essere la vita futura del Kaiser di Kerpen.
Finalmente arriva un nuovo aggiornamento ufficiale sulle condizioni di Michael Schumacher. Infatti pochi minuti fa ha parlato Sabine Kehm, la portavoce del tedesco sette volte campione di Formula 1. In realtà non ci sono novità sostanziali, perché la Kehm ha informato i mass media che le condizioni di Schumi “restano stabili”, sottolineando inoltre che “tutte le notizie relative alla salute di Michael Schumacher che non arrivino dai medici che l’hanno in cura, oppure dal suo management, sono da considerare come delle mere speculazioni”. In effetti negli ultimi giorni erano fiorite ipotesi di ogni tipo, da quelle che parlavano di un risveglio imminente a chi invece paventava il rischio di un coma che sarebbe durato per tutto il resto della vita dell’ex pilota Ferrari. Invece per ora non ci sono novità di nessun tipo, pure se un certo ottimismo filtra dalla seconda parte del comunicato redatto dalla portavoce: “Ripeto che la famiglia di Michael è molto soddisfatta e fiduciosa nel lavoro del team di medici che lo stanno curando, e si fida di loro completamente”. Da queste parole si può dunque trarre un auspicio che le cose si stiano evolvendo in senso positivo, pur se la situazione resta sempre molto delicata e i tempi della guarigione si annunciano inevitabilmente molto lunghi.
Solidarietà a Michael Schumacher è stata espressa anche da uno dei suoi più grandi rivali in Formula 1. Stiamo parlando di Damon Hill, con il quale Schumi nel 1994 diede vita ad un duello che terminò solo nel Gran Premio d’Australia ad Adelaide, ultimo di quella stagione. I due si scontrarono, furono entrambi costretti al ritiro e Schumacher vinse con un punto di vantaggio il primo dei suoi sette titoli mondiali. Il tedesco vinse il titolo davanti al britannico anche nel 1995, ultimo per Schumacher alla Benetton, mentre Hill conquistò finalmente la corona d’alloro nel 1996, quando il tedesco era appena passato alla Ferrari, dove poi avrebbe vinto altri cinque Mondiali. Insomma, Hill fu il grande rivale della prima parte della stagione di Schumacher, ma questo ovviamente non incide sulla umana solidarietà per una persona che sta lottando per la propria vita in un letto di ospedale. Il tedesco è ancora in coma a Grenoble, dove è ricoverato dal 29 dicembre in seguito all’incidente sugli sci di cui è rimasto vittima sulle nevi di Meribel. Parlando dall’India, e più precisamente da Mumbai, dove l’ex pilota britannico si trova in qualità di ambasciatore della Standard Chartered Mumbai Marathon che si correrà domenica, Hill ha dichiarato: “L’incidente di Schumi ci fa capire quanto siamo vulnerabili e quanto sia preziosa la vita. Sicuramente questa è una brutta situazione, che turba il mondo della Formula 1 in questo momento, perché ci sono tante persone che lo conoscono molto bene e hanno un immenso rispetto per lui. Schumacher è il migliore di tutti”. ‘The best of the best’, ha detto il vecchio rivale: per una volta, anche Hill tifa Schumacher.
Quando Michael Schumacher è rientrato in Formula 1 con la Mercedes, è andato a formare un team tutto tedesco con Nico Rosberg, che è stato suo compagno di squadra per ben tre stagioni, fino al ritiro definitivo di Schumi al termine del Mondiale 2012. Ecco perché una delle persone che è rimasta più colpita dall’incidente di cui Schumacher è rimasto vittima lo scorso 29 dicembre, per il quale il sette volte campione del Mondo è ancora in coma artificiale, è proprio Rosberg.In una intervista concessa alla televisione tedesca RTL, nella quale Rosberg ha parlato anche delle ambizioni sue e della Mercedes per il Mondiale 2014, non nascondendo di puntare al vertice, Nico ha parlato anche dell’illustre ex compagno di squadra: “La mia famiglia ed io eravamo seduti a tavola e non potevamo crederci”, ricorda il pilota il momento in cui ha appreso la notizia dell’incidente a Meribel per l’ex pilota della Ferrari. Rosberg ha voluto così lanciare uno speciale messaggio d’incoraggiamento a Schumi: “Se qualcuno può riuscire a vincere questa battaglia, è Michael. Lo so”.
In questi giorni si erano diffuse notizie che potevano essere molto positive sulle condizioni di Michael Schumacher, oggi invece è il giorno del pessimismo.“Schumacher rischia di restare in coma per tutta la vita”, così scrive infatti il settimanale tedesco Focus dopo aver parlato delle sue condizioni con alcuni esperti. I media tedeschi e inglesi adesso temono il peggio per Schumi. Forse paradossale, visto che ieri si parlava di risveglio imminente, in realtà queste sono le due facce di una stessa medaglia: i medici dell’ospedale di Grenoble non si sono mai sbilanciati sul tempo del risveglio e su quali potranno essere i danni permanenti che il sette volte campione del Mondo di Formula 1 può avere riportato sulle nevi di Meribel nell’incidente di cui è rimasto vittima lo scorso 29 dicembre. Questo significa che è legittimo sperare in un risveglio in tempi rapidi e poi in una positiva riabilitazione, che pure sarà inevitabilmente lunga, però bisogna anche tenere presente che non sono ancora state scongiurate ipotesi molto più negative. Dall’Inghilterra, il Daily Mail segue Focus nelle ipotesi più negative e scrive: “Sono 18 giorni che è in coma artificiale e il silenzio del suo managment e della sua famiglia potrebbero far pensare al peggio”. In effetti la quasi totale mancanza di notizie fa rimanere in ansia tutti i tifosi sparsi nel mondo dell’ex pilota Ferrari, aprendo la strada a speculazioni di ogni tipo: per ora dobbiamo rimanere fermi a quanto sappiamo ufficialmente, cioè che le condizioni di Schumacher sarebbero “critiche ma stabili”. Uno scenario dunque in cui tutto sarebbe possibile per il futuro destino del tedesco. Il neurochirurgo Andreas Zieger, uno degli esperti contattati da Focus, ha infatti spiegato: “Non dobbiamo speculare. Stiamo parlando di vita o di morte. Un coma può in teoria essere mantenuto per tutta la vita”.