Il giornale tedesco Bild ha annunciato che Michael Schumacher, ormai da tempo in coma all’ospedale di Grenoble per il suo incidente sugli sci, è stato colpito da una polmonite. Complicazione in realtà abbastanza frequente tra i pazienti in coma e che non è stata confermata dalla portavoce Sabine Kehm, ma che certamente genera ulteriori preoccupazione fra i tifosi del grande ex campione tedesco di Formula 1. Le domande sono tante: da cosa sarebbe stata causata? Quali conseguenze potrebbe avere e quanto potrebbe incidere nel recupero di Schumi? Come si può curare? Per provare a rispondere a tutte queste domande, abbiamo chiesto un parere al dottor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come si spiega la polmonite che ha colpito Schumacher? E’ certamente legata a un insieme di fattori che hanno complicato la sua situazione, dovuti alla terapia a base di antibiotici, alla postura orizzontale in cui si trova, all’invasività a cui è sottoposto con le tubazioni attaccate al suo corpo.
Come si può curare questa malattia in una situazione del genere? Bisogna cambiare il posizionamento del paziente con l’utilizzo di letti articolari e somministrargli antibiotici adeguati.
Questo quanto potrà incidere la polmonite sulla sua situazione? Potrebbe causare un peggioramento delle sue condizioni e allungare quindi i tempi di recupero di Schumacher.
Potrebbe ritardare un suo risveglio dal coma o addirittura essere decisivo per uno stato vegetativo perenne? No, questo non dovrebbe succedere a causa della polmonite.
Potrebbe però essere pericolosa per la sua vita? Purtroppo, in casi anche differenti da quelli di Schumacher, la polmonite può essere molto pericolosa dove esiste una situazione di malattia. Non dico però che debba per forza succedere qualcosa di molto grave per questo motivo, è solo un’eventualità.
(Franco Vittadini)